Giacomo Leopardi: riassunto
Giacomo Leopardi: riassunto sulle lettere, sul pessimismo storico e cosmico, sulla poetica del vago e dell'indefinito, sul Romanticismo, sui canti, canzoni e idilli (3 pagine formato docx)
GIACOMO LEOPARDI: RIASSUNTO
Giacomo Leopardi nacque a Recanati il 29 giugno 1798 in uno dei borghi più arretrati dello stato Pontificio; veniva da una famiglia nobile ma con problemi economici. Giacomo crebbe in un ambiente bigotto e conservatore che contribuì a creare un’atmosfera autoritaria e oppressiva che influenzò le sue idee e i suoi orientamenti politici.In giovane età fu istruito da dei precettori ma ben presto continuò i suoi studi da solo dal momento che era dotato di un’intelligenza straordinaria.
Giacomo attraversò diverse fasi:
La prima fase esso stesso la chiama la conversione “dall’erudizione al bello”; abbandona gli studi filosofici e si appassiona a grandi poeti come Dante e Virgilio. Comincia a leggere anche autori moderni (Madame De Staël) e viene a contatto con la cultura romantica. Fondamentale per la formazione di Leopardi è stata la su amicizia con Pietro Giordani con il quale scambiò una fitta corrispondenza dove Giacomo trovò quell’affetto che gli mancava in famiglia. Questa sua apertura verso il mondo rese ancora più dolorosa la sua vita a Recanati infatti tentò la fuga ma il tentativo venne sventato; il suo fallimento lo portò a uno stato d’animo di completa afflizione e demoralizzazione. Questa nuova(seconda) fase viene chiamata “dal bello al vero” che lo porta dalla poesia d’immaginazione a una più realista.
Giacomo Leopardi: riassunto della vita, opere e poetica
GIACOMO LEOPARDI: RIASSUNTO PER TESINA
Successivamente si reca a Roma ma il suo viaggio si rilevò una delusione così torna a Recanati e si dedica alla scrittura delle operette morali ricche del suo pessimismo; in seguito l’editore milanese Stella gli offre un lavoro che lo porta a viaggiare per le varie città d’Italia. Non molto tempo dopo le sue condizioni fisiche gli resero impossibile ogni lavoro così l’editore gli sospese l’assegno e senza disponibilità economiche fu costretto a ritornare a Recanati; dove però era infelice così i suoi amici fiorentini gli offrirono un assegno mensile per un anno cosicché riuscì a lasciare Recanati e non ci fece più ritorno.
Comincia una nuova fase della sua esperienza intellettuale, dove stringe varie amicizie e viene a contatto anche con la politica. A Firenze si innamorò di una ragazza ma la delusione che essa portò lo ispirò a scrivere il “Ciclo di Aspasia”. In questo periodo stringe amicizia con Antonio Ranieri e vivrà con lui a Napoli fino alla morte.
Giacomo Leopardi: riassunto della vita
GIACOMO LEOPARDI: VITA E OPERE
LE LETTERE
Tra le più significative fanno citate quelle a Pietro Giordani che per Leopardi fu come un padre; infatti gli confessa non solo i suoi tormenti ma anche le sue idee letterarie. Altre lettere furono indirizzate ai fratelli ma specialmente in quelle indirizzate al padre si nota il bisogno di affetto ma anche la distanza tra i due [ pag. 939].
LA NATURA BENIGNA
Uno dei motivi di riflessione di Leopardi fu sull’infelicità dell’uomo. Egli identifica la felicità con il piacere materiale; Per lui l’uomo non desidera un piacere ma IL piacere infinito ma siccome nulla poteva soddisfare questa esigenza ecco che nasce un senso di insoddisfazione permanente che porta all’infelicità ma la natura che è vista da Leopardi in questa fase come benigna ha offerto all’uomo un rimedio per tal infelicità ovvero l’immaginazione cosicché essi possano illudersi e ignorare l’infelicità.
Giacomo Leopardi: vita e opere
GIACOMO LEOPARDI: PESSIMISMO
PESSIMISMO STORICO
Leopardi dà un giudizio durissimo sulla civiltà dei suoi anni perché esso riteneva che il progresso portato dall’Illuminismo abbia razionalizzato troppo le menti umane che non sono più capaci di illudersi e pertanto la colpa dell’infelicità è attribuita all’uomo stesso.
Con Leopardi, parliamo di TITANISMO LEOPARDIANO, in quanto il poeta è l’unico depositario della verità (più ci si allontana dalle illusioni, più ci si avvicina alla verità, più si è infelici), affronta quindi la natura avendo la consapevolezza che recherebbe male a se stesso, rendendolo infelice.
Questa fase viene chiamata PESSIMISMO STORICO nel senso che la condizione negativa del presente viene vista come effetto di un processo storico (infelicità dell’uomo che progredisce con l’andare avanti della storia; infatti secondo Leopardi, erano più felici gli uomini antichi, intesi come greci e romani, in quanto più vicini alle loro origini, alla natura, quindi più vicini alle illusioni).