Giovanni Verga e il Verismo italiano: riassunto
Caratteristiche e tecnica narrativa di Verga. Riassunto sulla poetica del Verismo italiano e su Giovanni Verga (1 pagine formato doc)
GIOVANNI VERGA E IL VERISMO ITALIANO RIASSUNTO: LA POETICA DEL VERISMO ITALIANO
Zola emerse in Italia come romanziere, scienziato e realista, nonché scrittore sociale della lotta contro le piaghe della società in nome del progresso.In particolare la sua opera venne esaltata dagli ambienti culturali milanesi di sinistra, repubblicani e socialisti.
Tuttavia la sinistra milanese non riuscì, partendo da Zola, a creare opere valide, in quanto più che altro lo fecero portavoce della propria battaglia politica.Furono due intellettuali meridionali, Verga e Capuana, ad elaborare una nuova teoria e un nuovo linguaggio traendo spunto dalle opere di Zola. Entrambi,però, respingono la subordinazione della letteratura ad un impegno politico e sociale, e vengono influenzati dal Naturalismo solo nella tecnica, cioè nel modo in cui lo scrittore rappresenta la realtà.
Verismo e Verga: riassunto
IL VERISMO, LETTERATURA
L’opera d’arte deve essere impersonale (sia per Capuana che per Verga).
Il lettore deve avere l’impressione di assistere ai fatti in prima persona e per far ciò lo scrittore deve raccontare in modo reale, documentato e deve anche eclissarsi , cioè non deve interferire con le sue riflessioni o spiegazioni. Verga ammette che questo può causare una certa confusione nelle prime pagine, però man mano che i personaggi si fanno conoscere con azioni e parole si crea “l’illusione della realtà”.La vita di Verga e Verismo: riassunto
VERISMO: RIASSUNTO. LA TECNICA NARRATIVA DI VERGA
Verga nelle sue opere si “eclissa”, non appare cioè come un narratore onniscente che interviene a raccontare gli artefatti o a spiegare la psicologia dei personaggi; la voce che racconta si colloca all’interno del mondo rappresentato, come se fosse un personaggio del romanzo, che però resta anonimo: il lettore riesce a trovarsi faccia a faccia con la realtà.Questo si nota per es. nei “Malavoglia” e nelle novelle, mentre diverso è il caso di “Mastro don Gesualdo”. Il narratore, dunque, è solo il mezzo attraverso cui l’opera si fa da sola. La prima novella verista di Verga è Rosso Malpelo dove è come se a narrare fossero dei minatori, i quali non informano né sulla storia dei personaggi, né sui luoghi ( si pensi invece a Manzoni). I fatti non sono interpretati dalla visione colta dell’autore, né nei Malavoglia, né nelle novelle, ma da una visione popolare che deforma i fatti in base ai suoi principi ( si pensi a Rosso Malpelo che viene considerato cattivo solo per i suoi capelli rossi ).