Omero, Iliade di Alessandro Baricco: personaggi e commento

Personaggi e commento del romanzo Omero, Iliade di Alessandro Baricco, una riscrittura e una reinterpretazione del poema di Omero

Omero, Iliade di Alessandro Baricco: personaggi e commento
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OMERO, ILIADE DI ALESSANDRO BARICCO

Omero, Iliade di Alessandro Baricco: personaggi e commento
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Omero, Iliade di Alessandro Baricco è una versione innovativa del poema omerico perché Baricco rivede l'Iliade per raccontarla in chiave teatrale, quindi la accorcia e la rende più scorrevole; semplifica e riorganizza il testo in ventuno capitoli, corrispondenti ad altrettanti personaggi del poema e ad un aedo che racconta, in chiusura, l'assedio e la caduta di Troia.

OMERO, ILIADE DI ALESSANDRO BARICCO: PERSONAGGI

I principali personaggi sono:

Achille, combattente degli achei, è un semidio ed è proprio la sua ira il fulcro del poema, perché per rabbia Achille lascia il campo di battaglia permettendo ai troiani di avere il sopravvento e spingendo Patroclo, suo caro amico, a combattere al suo posto e morire per gli achei; la sua morte causa un ulteriore ira da parte di Achille che però stavolta si getta con foga nel combattimento seminando panico tra gli achei. Per quanto sia temibile e spietato in battaglia, Achille dimostra di desiderare ardentemente la pace pronunciando davanti agli ambasciatori mandatagli da Agamennone un violento grido di pace: “Niente, per me, vale la vita: non i tesori che la città di Ilio fiorente possedeva prima, in tempo di pace, prima che giungessero i figli dei Danai; non le ricchezze che, dietro la soglia di pietra, racchiude il tempio di Apollo signore dei dardi, a Pito rocciosa; si possono rubare buoi, e pecore pingui, si possono acquistare tripodi e cavalli dalle fulve criniere; ma la vita dell'uomo non ritorna indietro, non si può rapire o riprendere, quando ha passato la barriera dei denti”. Quindi odia profondamente la guerra, la stessa guerra che gli porterà via Patroclo.

Ettore, antagonista di Achille, è il più valoroso eroe dei troiani, figlio prediletto di Priamo sempre in prima linea ha un forte senso dell’onore e combatte strenuamente per Troia; è molto temuto dagli achei e affronta in un duello, che per lui si rivelerà mortale, Achille che lo ha sfidato per vendicarsi della morte di Patroclo. La sua sposa, Andromaca, lo scongiura di non andare sul campo di battaglia dove incontrerà la morte e la lascerà sola con il figlio, Scamandrio o Astianatte, ma Ettore non la ascolta dicendo che sarebbe morto valorosamente in battaglia proteggendo suo padre Priamo e Troia.

Agamennone, era il comandante dell’esercito Acheo, è definito anche “re dei re”, è lui la causa dell’ira di Achille perché gli sottrae Briseide, il suo bottino di guerra.

Il Fiume, è un personaggio diverso dai soliti schemi, nell’Iliade di Omero non interagisce direttamente mentre in quella di Baricco parla e si rivolge direttamente agli eroi minacciando ad esempio Achille perché riempie il suo letto di cadaveri degli Achei: “…per anni avevo udito i lamenti, perché un fiume non corre sordo dove gli uomini muoiono. Sempre impassibile avevo portato al mare i bagliori di quella faida feroce. Ma quel giorno, troppo fu il sangue, e la ferocia, e l’odio. Nel giorno della gloria di Achille io mi ribellai, disgustato. Se non avete paura delle favole, ascoltate questa” quindi il fiume racconta il giorno più sanguinoso dello scontro; Baricco interagisce con la natura nel suo racconto, sia con il fiume sia con i cavalli di Achille, animali possenti e immortali che si rifiutano di fuggire dalla battaglia quando Patroclo è stato ucciso, quindi Baricco li rappresenta con un carattere proprio, capaci di interagire.

OMERO, ILIADE DI BARICCO: COMMENTO

Una particolarità del racconto di Baricco è l’esclusione dal racconto degli dèi perché a suo parere lontani dalla sensibilità moderna, inoltre rappresenta gli eroi nella loro umanità e grandezza. Li rappresenta come figure che si muovono sulla terra, sui campi di battaglia, dietro le mura della città assediata, intorno alle navi, etc.; uomini “veterani” nel combattere che, stremati da dieci anni di guerra, dimostrano un amore fermo per la pace. Questa è una delle principali caratteristiche del poema di Baricco: la scoperta, nell'Iliade, che è poema di guerra, di un'umanità in cerca di tregua. Gli stessi guerrieri che uccidono, spietati, sul campo di battaglia, affamati di morte e di vittoria, desiderano in cuor loro di fare ritorno a casa, piangere i propri morti, ritrovare le proprie spose. E sono proprio le donne, secondo Baricco, che desiderano una civiltà libera dal dovere della guerra. L'adattamento di Baricco avvicina il poema di Omero al lettore moderno, grazie all’espediente del racconto soggettivo che nulla toglie all'originale, ma permette una maggiore immedesimazione ed un forte coinvolgimento emotivo.

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