Divina commedia Inferno: riassunto canti 1-18
Divina commedia Inferno: riassunto dei primi 18 canti (26 pagine formato doc)
DIVINA COMMEDIA INFERNO RIASSUNTO: CANTI 1-18
Canto I. Il venerdi santo del 1300, all’età di 35 anni ( nel mezzo del cammin di nostra vita – considerando che l’età media di un uomo è di 70 anni), Dante inizia il suo viaggio nell’oltremondo ritrovandosi in una selva oscura, una foresta tenebrosa.(Dante simboleggia l’umanità. La selva simboleggia il peccato e costituisce un’anticipazione della morte, qui l’uomo cade quando perde coscienza dei propri atti e rimane bloccato fino a che non viene illuminato dalla Grazia di Dio e sorretto dalla ragione)
Dante, preso dalla paura, esce dalla selva per raggiungere il colle accanto, il colle della salvezza illuminato dalla luce divina, e come un naufrago scampato alla tempesta si gira verso il pericolo scampato incredulo di esserne uscito vivo, ma viene boccato dalle 3 fiere:
Lonza: simboleggia politicamente Firenze e moralmente la lussuria (non gli staccava gli occhi di dosso e gli impediva il cammino)
Leone: simboleggia politicamente l’Impero e moralmente la superbia (aveva la testa alta e l’aria rabbiosa e affamata , Dante ne era terrorizzato)
Lupa: simboleggia politicamente il Papato e moralmente l’avarizia ( era cosi magra che sembrava consumata dalle sue stesse voglie, poiché simboleggia il papato, Dante alludeva al dominio temporale e alle persecuzioni della Chiesa, gli dette talmente oppressione per la paura che incuteva che Dante perdette di nuovo la speranza di raggiungere il colle , e come l’avaro di buon grado guadagna, se giunge il momento in cui perde si rattrista e piange profondamente turbato in tutti i suoi pensieri, la lupa lo rese cosi, senza pace, lo respingeva nella selva oscura).
Inferno: gironi e struttura | Canto 1: analisi, parafrasi, figure retoriche | Canto 2: parafrasi, commento e figure retoriche | Canto 3: parafrasi, commento e figure retoriche | Canto 5: parafrasi, commento e figure retoriche del canto di Paolo e Francesca | Canto 6: testo, parafrasi e figure retoriche | Canto 10: testo, parafrasi e figure retoriche | Canto 13: testo, parafrasi e figure retoriche | Canto 22: testo, parafrasi e figure retoriche | Canto 26: testo, parafrasi e figure retoriche del Canto di Ulisse | Canto 33: testo, parafrasi e figure retoriche |
RIASSUNTO CANTO 1 INFERNO
Qui appare Virgilio, il grande poeta latino, che simboleggia la ragione umana (la sua voce appare fioca, lontana al peccatore, che vivendo le vizio, si è allontanato dalla ragione). Egli è stato mandato da Beatrice, in soccorso a Dante perché lo salvi dalle tre fiere e lo guidi per un viaggio nel regno dell’oltretomba. (Allegoricamente: la ragione (Virgilio) conduce l’umanità (Dante) attraverso il regno del peccato (Inferno) perché ne osservi la gravita è, ripresa coscienza del male commesso se ne penta e sia indotta alla purgazione del peccato (Purgatorio) ) All’inizio Dante non riesce a capire se Virgilio sia uno spirito o un umano, e vedendolo gli grida di aver pietà di lui. Virgilio era lombardo, nacque negli ultimi anni di vita di Giulio Cesare ( nel 70 a.C) , e visse a Roma sotto Cesare Augusto (ricordato per il suo grande valore) quando ancora non era nato Cristo, era un poeta, cantò le gesta di Enea nell’Eneide (esemplare figlio di Anchise che fuggì da Troia quando la superba città fù bruciata dai Greci).