Naturalismo francese, il Verismo italiano e il Positivismo
Riassunto sul Naturalismo francese, sul Verismo e sul Positivismo nella letteratura italiana (2 pagine formato pdf)
NATURALISMO, VERISMO E POSITIVISMO
Il Naturalismo francese.
Il naturalismo si afferma in Francia negli anni Settanta dell’Ottocento.Il retroterra culturale e filosofico del Naturalismo è il Positivismo, che si diffonde a partire dalla metà dell’Ottocento ed è l’espressione ideologica della nuova organizzazione industriale della società borghese e del conseguente sviluppo della ricerca scientifica e delle applicazioni tecnologiche.
Il pensatore da cui trasse le sue formule il movimento letterario del Naturalismo fu Hippolyte Taine. La sua concezione era ispirata ad un rigoroso determinismo materialistico ( quello che accade è determinato da fattori materiali, l’uomo è il frutto dei suoi antecedenti ). Taine affermava che i fenomeni spirituali sono prodotti dalla fisiologia umana e sono determinati dall’ambiente fisico in cui l’uomo vive.
IL POSITIVISMO IN LETTERATURA
Egli applicò ciò alla letteratura, facendole assumere il compito di un’analisi scientifica della realtà, sulla base del principio deterministico dell’influenza della “razza”, dell’”ambiente” e del “momento storico”. Taine scrive che “ il romanzo è una grande inchiesta sull’uomo “.
Taine indica come modello di scrittore “scenziato” Honorè de Balzac; Balzac, autore di la Commedia Umana, sottolineando la sua precisione di anatomista e chimico nell’analizzare la natura umana e le sue eccezioni patologiche. Altro modello della scuola naturalista è Gustave Flaubert, autore di Madame Bovary, per la sua impersonalità. Nel 1857 scrisse che: “ L’artista deve essere nella sua opera come Dio nella creazione, invisibile e onnipotente, sì che lo si senta ovunque ma non lo si veda mai”.
Realismo e Naturalismo in Francia
NATURALISMO FRANCESE E VERISMO ITALIANO
L’esigenza di trasformare il romanzo in uno strumento scientifico e di rappresentazione della realtà in tutte le sue forme, anche quelle più crude, fu ripresa da Emile Zola, lo scrittore che diede la sistemazione più compiuta delle teorie naturaliste, ponendosi come caposcuola del Naturalismo.
Le concezioni che si trovano alla base della sua narrativa sono esposte nel volume Il romanzo sperimentale del 1880. Zola sostiene che il metodo sperimentale delle scienze , applicato ai corpi inanimati e a quelli viventi, deve essere ora applicato anche alla sfera “spirituale” La letteratura e la filosofia, devono entrare a far parte delle scienza, adottando il metodo sperimentale dove il “romanzo sperimentale” diviene il resoconto di un’esperienza
scientifica esposto al pubblico. Il presupposto di queste teorie è la convinzione che anche le qualità “spirituali” sono un dato di natura come quelle
fisiche e che legi fisse, reggono il funzionamento del corpo umano così come il pensiero e i sentimenti.
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