Ugo Foscolo - Il carme Dei sepolcri: significato e analisi
Il significato Dei sepolcri, la sua particolarità e la novità introdotta da Foscolo in quest'opera nonché il significato intrinseco del sepolcro (1 pagine formato doc)
UGO FOSCOLO - IL CARME DEI SEPOLCRI: SIGNIFICATO E ANALISI
Il carme Dei Sepolcri.
Il carme Dei Sepolcri è una composizione poetica di 295 versi dedicata ad Ippolito Pindemonte. Non ha una metrica stabilita, ma è un misto tra prosa e versi. In tale composizione Foscolo introduce un nuovo tipo di poetica a cui viene attribuito il compito di trattare temi di ampio respiro e di testimoniare la storia, la morale e la politica.Foscolo che inizialmente era indifferente, a motivo delle sue convinzioni atee e materialiste (il sepolcro non aveva alcun valore ai suoi occhi), all’editto di Saint Cloud con il quale, per ragioni igieniche, si decretava lo spostamento delle sepolture alle periferie delle città, rivede le proprie posizioni e si riavvicina alle tesi dell’amico Pindemonte nel quale l’editto aveva destato disappunto.
Il carme è di natura civile e si discosta dalla poesia sepolcrale di Thomas Gray. L’opera è concepita come mezzo per proporre un messaggio politico riguardante i valori dell’umanità.
DEI SEPOLCRI: SPIEGAZIONE
Le funzioni del sepolcro sono quattro:
1) Assicurare la sopravvivenza, nel ricordo delle persone care, di chi ha vissuto operando bene.
2) Educare le nazioni civili, tramandando miti, valori ed esempi e modelli positivi da imitare. Il sepolcro è un’istituzione nonché testimone delle gesta ed imprese degli uomini.
3) Spingere i popoli a riscattare le sorti della patria.
4) Ispirare i poeti, eternando attraverso il loro canto la grandezza degli eroi. Esso è sorgente di nuova poesia poiché ispira le generazioni future. Allo stesso tempo la poesia eterna il sepolcro così che duri in eterno nonostante possa essere materialmente distrutto.
Dei sepolcri: testo e parafrasi
DEI SEPOLCRI: ANALISI
Il Contrasto tra ragione e sentimento nel Carme Dei Sepolcri. Il poeta esordisce con delle premesse materialistiche ed atee, poiché oltre la morte non c’è sopravvivenza, e la dimenticanza cancella il ricordo delle persone morte. A detta del poeta quindi il sepolcro è fonte di questioni inutili e insignificanti. Egli stesso poco dopo si smentisce però, infatti dalla vicinanza delle persone ai propri cari defunti nasce una “corrispondenza di amorosi sensi”. In qualche modo quindi il defunto sopravvive, continuando ad esistere nel ricordo e nell’affetto dei suoi cari.
Il sepolcro svolge quindi funzione civilizzatrice poiché non ha senso ammassare le ossa di grandi uomini con le ossa di uomini infimi e meschini, tale gesto equivarrebbe a metterli sullo stesso piano. Nello specifico Foscolo ammette di non poter tollerare che le ossa di un grande poeta civile come Parini possano essere sepolte in una fossa comune. Inoltre i sepolcri dei grandi italiani sepolti spingono gli esseri d’animo nobile a fare “ egregie cose” ed inoltre sono indispensabili ai popoli affinché ritrovino valori comuni e punti di riferimento.
Foscolo anche riflette sul tempo che ha cancellato o cancellerà i sepolcri, non lasciandone alcuna traccia. Nonostante ciò però l’uomo che ha operato bene e che ha lottato per nobili ideali può rendersi eterno nel ricordo dei proprio simili ed in certi casi nel ricordo di intere nazioni per mezzo della poesia, che “vince mille secoli di silenzio”.
Da un punto di vista razionale e materialista, la vicenda individuale appare all’autore come segnata da un destino ineluttabile di distruzione, morte, oblio; da un punto di vista sentimentale e ideale, tuttavia, alcuni valori (secondo la ragione illusioni) consentono la sopravvivenza e la speranza di attribuire all’uomo un significato.