Vittorio Alfieri: riassunto
Alfieri è stato uno scrittore, poeta e attore teatrale italiano. Riassunto della vita di Aflieri, descrizione della poesia tragica e breve riassunto delle sue opere principali, quali il Saul e la Mirra (2 pagine formato doc)
VITTORIO ALFIERI RIASSUNTO
Vittorio Alfieri nacque ad Asti nel 1749 e la sua vita fu caratterizzata da un’inquietudine esistenziale manifestata con il continuo spostarsi.
Il padre, conte Antonio Alfieri, apparteneva ad una delle più famose e ricche famiglie piemontesi e morì lo stesso anno in cui nacque Vittorio. La madre si risposò una terza volta, essendo rimasta vedova già precedentemente, e dal nuovo marito ebbe altri cinque figli, insieme ai due avuti dal primo e a Vittorio e Giulia, avuti dal conte Alfieri. La madre dovette così dividersi tra i figli, non potendo dare a Vittorio le attenzioni che si sarebbe aspettato. Fu proprio per questo motivo che secondo alcuni critici ebbe motivo di nascere il senso di inquietudine in lui. Come in tutte le famiglie nobili, l’educazione del bambino venne affidato ad un precettore, Don Ivaldi, al quale Vittorio Alfieri dedicò una delle sue prime opere: “Vita di un buon prete ma ignorantello”. A nove anni la madre e lo zio, tutore dei figli, decisero di iscriverlo all’Accademia militare di Torino, uno dei migliori collegi, nel quale venivano insegnate le materie scientifiche e l’arte cavalleresca, necessarie per una carriera militare. Durante gli otto anni trascorsi all’accademia, condusse studi disordinati, insoddisfacenti, pedanteschi e malfatti.Arrivato all’età in cui poteva ricevere l’eredità del padre, divenne ricchissimo e aspettò due anni per ottenere la carica di portainsegne, prima di uscire dall’accademia. Successivamente chiese al re Carlo Emanuele III di poter compiere un viaggio della durata di un anno in Italia insieme al servo Francesco Elia per conoscere le città più importanti. Al ritorno chiese il permesso per un viaggio all’estero. Furono viaggi di dissolutezza nel comportamento, ebbe infatti estrema libertà. Compì anche un terzo viaggio in Austria, Danimarca, Germania, Svezia, non essendo però mai pienamente soddisfatto. Fu il primo vero nevrotico della letteratura. Si parla infatti di nevrosi alfieriana.
Riassunto della vita, opere e tragedie di Alfieri
VITTORIO ALFIERI RIASSUNTO VITA E OPERE
Successivamente scrisse in francese una prosa satirica “Abbozzo del giudizio universale”. Secondo alcune leggende si fece poi legare ad una seggiola per imparare vocaboli italiani e il suo motto su “Volli, sempre volli, fortemente volli”. Nel 1793 conobbe Gabriella Turnetti di Piero, più vecchia di lui di nove anni e il loro rapporto non fu semplice, tanto che lui la chiamava odiosamata poiché contemporaneamente l’amava e odiava, senza sapersene staccare. Quando la donna si ammalò, lui le rimase vicino per molto tempo e cominciò a scrivere la tragedia Cleopatra, rappresentata a Torino. Nel frattempo acquistò la virilità dell’autore e propose alla sorella di ottenere i suoi beni in cambio di una rendita vitalizia. Intraprese con Luisa Stolberg, moglie del conte Stolberg, una relazione che durò tutta la vita. Dal 1777 comincia a dedicarsi alla stesura di tragedie (Rosmunda, Ottavia), tra cui la più famosa nel 1782 Saul.
Vittorio Alfieri si trasferisce poi a Roma con Luisa Stolberg, luogo in cui si andava diffondendo il neoclassicismo. Nel 1783, scoperta la relazione, viene costretto ad abbandonare Roma. Muore l’8 ottobre del 1803 e viene sepolto a Santa Croce a Firenze, città nella quale aveva trascorso i suoi ultimi dieci anni di vita. (Sepolcro marmoreo di Canova voluto dalla moglie).
Anche se il suo stato d’animo sembrò non permettergli di acquisire conoscenze, durante l’arco della sua vita Vittorio Alfieri vi riuscì, apprese conoscenze sulle condizioni sociali e politiche europee e vide l’assolutismo come tirannide.
Nessun sovrano europeo, al di fuori di quelli inglesi e olandesi, gli andavano bene. A questa condanna verso la tirannia, associa l’amore morboso per i paesaggi desertici, orridi, selvaggi, nei quali si viene a contatto con una natura immensa. Il rifiuto della tirannia e l’amore morboso per questi paesaggi fanno di lui un personaggio che anticipa il preromanticismo (di Foscolo). Non arriva però a superare le posizioni illuministe di Rousseau ad esempio a causa della mancanza di una riflessione rigorosa, non imitando le idee già presenti negli altri. Inoltre rifiuta la scienza perché basata solo sull’evidenza matematica e caratterizzata da una freddezza che spegne l’immaginazione.
Vittorio Alfieri: biografia
VITTORIO ALFIERI RIASSUNTO BREVE
Secondo Alfieri la vera essenza sta nella ragione, ma anche nelle passioni in quanto attraverso queste nasce l’immaginazione. In Alfieri sono presenti due elementi del preromanticismo, il senso dell’infinito e del mistero. Per quanto riguarda l’infinito è la tensione verso l’assoluto poiché ha anche un aspetto cattolico, cristiano, in quanto tendere verso l’assoluto vuol dire tendere verso Dio. C’è qualcosa di ignoto nell’infinito e seppure abbiano provato i filosofi a dare una prova ontologica, tuttavia non è verificabile. Da questo deriva il concetto di ignoto e dall’ignoto deriva il mistero, ovvero tutto ciò che avvolge le ragioni profonde dell’essere. Per Alfieri l’uomo è impotente e misero, pensa che tendere all’utile sia opera di borghesucci. La borghesia infatti pensa al guadagno, diventa massa perché non vuole che ciò che è stato guadagnato vada perso, così si moltiplica ma si persono i connotati specifici, diventando un insieme di persone indistinguibili, una massa di gente meschina incapace di provare passioni. Torna in Alfieri la visione elitaria poiché i lumi andavano diffusi non fra tutti ma fra coloro che potevano coglierne il reale valore. Importante in Alfieri è il titanismo (ripreso da Lucrezio), ovvero l’nasia di infinita grandezza e infinita libertà che si scontra con tutto ciò che è un limite o un ostacolo. Il titano alfieriano ha un io gigantesco, si proietta miticamente in queste semidivinità (i titani) ribellati al proprio signore (Giove) per aiutare il popolo. Colui che è destinato a pagare duramente nel momento in cui si scontra con la realtà è il primo eroe romantico. L’eroe classico risultava sempre vincitore in seguito ad ogni sventura. L’eroe alfieriano invece soccombe, non è mai vincitore sui nemici.
Riassunto della vita e opere di Aflieri
VITTORIO ALFIERI RIASSUNTO OPERE: COMMEDIE E TRAGEDIE
La poesia tragica. Vittorio Alfieri scrive sei commedie e 19 tragedie. Le commedie furono scritte negli utlimi anni di vita e il più delle volte sono costruzioni cerebrali che trattano di tesi politiche animate da un fastidioso buon senso reazionario. Per quanto riguarda le tragedie invece, si può dire che per varie ragioni Alfieri vi mise una grande dose di impegno nel comporle. Lo stesso Vittorio Alfieri ha lasciato indicazioni su quale fosse il metodo di composizione di una tragedia, diviso in tre momento: ideare, stendere e verseggiare. Durante la prima fase viene scelto il soggetto, lo sviluppo della trama e viene poi stesa nella seconda fase in prosa. Durante la terza invece si passa alla stesura in endecasillabi. La tragedia rispetta il modello aristotelico, ovvero mantiene unità di tempo, luogo e azione. La prima tragedia che scrive è il Filippo: il re Filippo sposa Isabella, promessa al figlio, ma ciò non fa finire l’amore tra i due. L’investigazione di Filippo lo porterà ad uccidere il figlio e Isabella si suiciderà con lo stesso pugnale con il quale l’amato muore. Sono già presenti i temi principali, ovvero la tirannide, la virtù eroica, il dissidio insanabile, per il quale entrambi devono gestire una forza interiore che contrasta il loro amore. Scrive poi Polinice, in cui racconta dei due fratelli, figli di Edipo che si uccideranno a vicenda, e Antigone, sorella di Eteocle e Polinice. Scrive poi anche Saul.
Vittorio Aflieri: pensiero
VITTORIO ALFIERI RIASSUNTO SAUL
Saul. Vittorio Alfieri prende come fonte il libro dei Re della Bibbia. La trama: Nel campo degli Ebrei si aspetta il momento in cui ci sarà lo scontro finale con i Filistei. Il re Saul si morta dapprima sicuro della vittoria, ma poi viene preso da una crisi psichica causata dall’assenza di David, sposo della figlia Micol, cacciato dal campo dallo stesso Saul per incerti sospetti (in realtà lo aveva cacciato perché invidioso dei suoi successi e della fama che aveva conquistato).