L'apogeo e la crisi dell'impero romano: riassunto

Riassunto completo del periodo della pax romana, dal principato di Adriano a quello di Commodo, e approfondimenti sulla crisi, la società e il cristianesimo (2 pagine formato doc)

Appunto di pinkaprinka

L'APOGEO E LA CRISI DELL'IMPERO ROMANO: RIASSUNTO

Riassunto “l’apogeo e la crisi dell’Impero”.

Principato di Adriano, restitutor orbis terrarum: quando morì Traiano nel 117, gli succedette per adozione il cugino Adriano, proveniente da una famiglia spagnola di rango senatorio. Adriano aveva svariati interessi culturali, dalla filosofia stoica alla cultura greca: per questo motivo e per il suo equilibrio può essere considerato l’ideale del perfetto principe.
Egli si rese conto che l’ampliamento territoriale necessitava di un enorme dispendio di denaro, per cui decide di non ampliare il limes dell’impero, ma di salvaguardarli. Così il periodo delle conquiste era terminato e Adriano fece costruire una linea di fortificazione e difesa dei territori interni, il Vallum Hadriani, che si estendeva per 120 km e divideva in due la Britannia per evitare le incursioni barbariche. Il suo scopo era di uniformare le regioni dell’impero e soprattutto le province con cui instaurò dei rapporti pacifici tramite numerosi viaggi producendo dei periodi di pace e con i barbari stabilì degli scambi commerciali e a volte culturali. Tuttavia non riuscì a gestire la ribellione degli ebrei che non accettavano il politeismo e furono per questo perseguitati.

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APOGEO DELL'IMPERO: DEFINIZIONE

Adriano s’impegnò nel riordino dell’assetto dell’impero da un punto di vista amministrativo e per questo fu chiamato restitutor orbis terrarum: istituì l’advocatus fisci, che riscuoteva le imposte, e nominò funzionari pubblici alcuni equites. Inoltre istituì il consilium principis sminuendo nel prestigio e privando il senato di importanti funzioni, per cui veniva tenuto fuori dalla gestione del potere. Per quanto riguarda la politica religiosa introdusse culti orientali come quelli di Serapide, Giove, Venere. Tuttavia iniziano a manifestarsi i primi sintomi della crisi dell’impero: i contrasti fra senato ed equites, il rapporto con gli ebrei, l’accentramento del potere nelle mani del principe…
Principato di ANTONINO PIO, il pater patriae: alla morte di Adriano, gli succedette per adozione Antonino che ricevette poi il titolo di pius. Prima di diventare principe adottò Marco Aurelio e il fratello Lucio Vero. Il suo principato fu caratterizzato da un periodo di benessere e di pace perché come il predecessore s’impegnò a mantenere i confini dell’impero nonostante, diversamente da Adriano, amministrò in collaborazione col Senato, anche se potenziò le funzioni del consilium principis. Dovette tuttavia reprimere delle ribellioni come quella del 142 in Britannia che lo portò a costruire un nuovo vallo a nord di quello di Adriano.

L'ECONOMIA NEI PRIMI DUE SECOLI DELL'IMPERO ROMANO

Principato di MARCO AURELIO, l’imperatore filosofo: quando morì Antonino Pio nel 161, il principato come già detto passò a Marco Aurelio che volle dividere il trono con il fratello Lucio Vero in una sorta di diarchia augustea per amministrare più efficientemente l’apparato statale. Questa divisione ripristinava il prestigio del Senato ed era strettamente collegata alla formazione culturale di Marco Aurelio che era stato educato alla letteratura, filosofia e retorica e compose in greco 12 libri di meditazioni (pensieri o ricordi).