L’età dei Flavi
Periodo storico (4 pagine formato doc)
L’assolutismo imperiale.
Alla morte di Nerone, fattosi uccidere da un liberto il 9 Giugno del 68 d.C., cessava la linea dinastica di Augusto; non vi era alcun erede designato né esistevano criteri che stabilissero le modalità della successione. Il senato, di fronte alla minaccia delle lotte civili e dell’anarchia, designò Servio Sulpicio Galba, un vecchio generale già acclamato imperatore dalle legioni di Spagna. Egli rimase sul trono solo per pochi mesi poiché fu ucciso dai pretoriani che al suo posto elessero Marco Salvio Otone. Tuttavia le legioni del Reno, composte per lo più di uomini di stirpe gallica, contrapposero ad Otone il loro comandante Aulo Vitellio, che entrò a Roma, liquidò i pretoriani e ricompensò i suoi soldati. Otone venne sconfitto e ucciso nello stesso anno 69. Ma anche il regno di Vitellio fu di brevissima durata. Infatti le legioni dell’Egitto riuscirono ad acclamare imperatore il loro comandante Tito Flavio Vespasiano. Vespasiano, prima di giungere ai vertici dei comandi militari, era stato un oculato uomo d’affari, assai competente di problemi economici ed amministrativi, anche perché sia il padre sia il nonno avevano esercitato l’attività da banchiere. Il 68-69 l’anno dei quattro imperatori fu particolarmente tragico per la storia di Roma e sembrò aver riportato la città e l’impero al tempo travagliato delle guerre civili. La crisi era di tipo istituzionale in quanto mancavano i principi idonei per regolare la successione imperiale, ma anche una crisi politica in quanto era chiara la necessità del potere centrale, che i generali e le loro legioni tentarono di scompaginare.
Alla morte di Nerone, fattosi uccidere da un liberto il 9 Giugno del 68 d.C., cessava la linea dinastica di Augusto; non vi era alcun erede designato né esistevano criteri che stabilissero le modalità della successione. Il senato, di fronte alla minaccia delle lotte civili e dell’anarchia, designò Servio Sulpicio Galba, un vecchio generale già acclamato imperatore dalle legioni di Spagna. Egli rimase sul trono solo per pochi mesi poiché fu ucciso dai pretoriani che al suo posto elessero Marco Salvio Otone. Tuttavia le legioni del Reno, composte per lo più di uomini di stirpe gallica, contrapposero ad Otone il loro comandante Aulo Vitellio, che entrò a Roma, liquidò i pretoriani e ricompensò i suoi soldati. Otone venne sconfitto e ucciso nello stesso anno 69. Ma anche il regno di Vitellio fu di brevissima durata. Infatti le legioni dell’Egitto riuscirono ad acclamare imperatore il loro comandante Tito Flavio Vespasiano. Vespasiano, prima di giungere ai vertici dei comandi militari, era stato un oculato uomo d’affari, assai competente di problemi economici ed amministrativi, anche perché sia il padre sia il nonno avevano esercitato l’attività da banchiere. Il 68-69 l’anno dei quattro imperatori fu particolarmente tragico per la storia di Roma e sembrò aver riportato la città e l’impero al tempo travagliato delle guerre civili. La crisi era di tipo istituzionale in quanto mancavano i principi idonei per regolare la successione imperiale, ma anche una crisi politica in quanto era chiara la necessità del potere centrale, che i generali e le loro legioni tentarono di scompaginare.