Riassunto su Lucrezio

riassunto approfondito su Lucrezio (5 pagine formato doc)

Appunto di matteodenaro

RIASSUNTO SU LUCREZIO

Riassunto su Lucrezio.

Il primo secolo a.C. è quello delle guerre civili, le aspettative della società di quel tempo, sono ben colte da Ottaviano, rifiuto totale nei confronti delle guerre, civili in particolare. Bisogno di pace, che consentì ad Ottaviano di rimanere al potere. Società profondamente in crisi, presenti in tutti i grandi scrittori, si può trovare quella risposta alla crisi che i tempi richiedevano. Catullo con la sua scelta della poesia breve, un poesia che parla dei sentimenti dell’individuo, non parla di collettività.
Cicerone, che attraverso quest’epoca, con un contributo personalissimo, si guardi all’opera retorica o alla divulgazione filosofica, il suo tentativo è quello di indicare la salvezza. Nella varietà delle esperienze culturali, c’è una nota comune, provare ad offrire un ancora di salvezza alla società, offrire delle risposte. Questo è il senso dell’esperienza di un Cicerone, di un Catullo ed anche di un Virgilio e di un Orazio. Lucrezio pensa di offrire come ancora di salvezza il pensiero epicureo, diffondendolo tramite la poesia. Bisogna ricordare che lo stesso Epicuro era stato contrario alla pratica della poesia: essa distoglieva l’intelligenza dell’uomo dalla riflessione filosofica. Il bambino ammalato deve essere curato, dandogli la medicina amara, ma il bambino può essere ingannato con il miele che si mette sul bicchiere. Questa è la giustificazione di Epicuro per quanto riguarda la scelta della poesia. Il pensiero epicureo non era diffuso a Roma.

Lucrezio: riassunto


RIASSUNTO LUCREZIO, LETTERATURA LATINA

L’epicureismo parla al singolo, pone il singolo isolato dalla collettività. L’individuo coltivando se stesso, può percorrere la strada che lo porta alla voluptas. Per Cicerone questa scelta non poteva essere valida. Tutta la storia di Roma è giocata all’appartenenza alla res romana, una filosofia che dice il contrario non poteva essere accettata a Roma. Lo sforzo di Lucrezio è quello di convincere altrettanti romani a condividere questa fede nella bontà del pensiero di Epicuro. Lucrezio vuole diffondere l’epicureismo a Roma, vuole farlo in versi, che apparterà al genere del poema didascalico.
Per quanto grande ed importante sia il de rerum natura, il vissuto lucreziano ci è quasi sconosciuto. Abbiamo solo testimonianze indirette espresse molto dopo la sua morte, anche lo stesso Cicerone ci scrive una sua biografia. San Gerolamo è uno scrittore che vive nel IV sec. d.C., ha scritto un opera che si chiama Cronicum, attribuisce ad ogni anno un evento particolare. Nel 94 scrive che nasce Lucrezio. Nel 50 muore. Questo Gerolamo ci dice che divenne folle per un filtro d’amore, la follia di Lucrezio dovuta ad un filtro, ad una bevanda che avrebbe dovuto farlo innamorare. Ci dice poi che ha scritto il suo poema quando non era pazzo.

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LUCREZIO, RIASSUNTO BREVE

Questi scritti furono curati da Cicerone, questo può essere accettato. La morte avvenne per suicidio. Ricostruendo i dati e mettendo insieme la testimonianza di Donato, si ricava che Lucrezio sarebbe nato fra il 98-94 per morire fra il 55-50. Donato ci racconta che scrivendo di Virgilio, nello stesso anno in cui prende la toga virile (55), Lucrezio muore. Giudizio abbastanza negativo, c’è una posizione negativa di San Gerolamo. Egli è un poeta cristiano, il poema di Lucrezio si basa su concezioni materialistiche, come affermava Democrito. Questa biografia deve essere presa con poca sicurezza, in quanto egli è cristiano. Passando alla testimonianza di Cicerone, c’è una lettera scritta al fratello Quinto. Il poema di Lucrezio, è lavoro di profonda intelligenza, però anche grande arte o forse l’arte ha superato la poesia stessa. L’ars aveva molta importanza, l’ars era poesia, qui Cicerone ci dice che questo aspetto è superiore a quello poetico. Di Lucrezio non parla nessun altro, a meno che non si citi un passo di Virgilio tratto dalle Georgiche.
C’è all’interno del de rerum natura, un aspetto che potrebbe essere abbastanza veritiero. Secondo alcuni studiosi l’alternanza di parti positive e profondamente negative, sottolinea una malattia mentale. Lucrezio fa dell’uomo la misura del mondo. Il coraggio del maestro Epicuro, che arriva a sfidare gli dei. Quando leggiamo la peste d’Atene, il disastro che le passioni provocano nell’uomo, rimaniamo stupefatti di fronte alle azioni così negative dell’uomo. Lucrezio a seconda delle interpretazioni può essere sia ottimista che pessimista. Sull’opera possiamo formulare tante ipotesi.

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LUCREZIO, DE RERUM NATURA

De rerum natura. Lucrezio intende insegnare la dottrina epicurea, ma vuole essere anche un poema epico, perché c’è la celebrazione della dottrina epicurea. Titoli simili si trovavano già nella tradizione più antica rispetto a Lucrezio, Epicuro stesso aveva scritto un poema sulla natura. Quest’opera era un trattato. Epicuro rimproverava alla poesia il fatto di distogliere l’uomo, di essere una finzione, il fatto di poter indurre gli uomini più facilmente verso le passioni. Scelta di rottura, quella di Lucrezio, rispetto a ciò che Epicuro aveva detto rispetto alla poesia. La poesia ha una giustificazione, la famosa similitudine usata da Tasso, della medicina amara che però può guarire come la dottrina epicurea, purché essa venga ingerita, deve essere presentata con un po’ di dolce.