Il Realismo nella letteratura: riassunto

breve introduzione riassuntiva alla corrente del Realismo, vista nei suoi rapporti con il Positivismo e con altre correnti minori; cenni ai maggiori esponenti della letteratura e breve cenno storico. Riassunto di letteratura italiana sul Realismo (7 pagine formato doc)

Appunto di catemagge

IL REALISMO NELLA LETTERATURA RIASSUNTO

Il Realismo.

L’Italia della seconda metà dell’800 vede l’affermazione dell’industrializzazione e della borghesia, accompagnata a un maggior sviluppo della tecnologia. Questo ha due conseguenze principali:
1.    In ambito filosofico: si assiste all’avvento del Positivismo (testo di base di tale corrente è il “Corso di filosofia positiva” di Comte).
2.    In ambito letterario: è significativo il trionfo della prosa, la crisi della poesia e l’affermarsi di una letteratura realistica. La letteratura passa dall’individuo alle masse.
Il Positivismo.
Il positivismo è un composito indirizzo filosofico: è il sostegno della borghesia. Nato in conseguenza allo sviluppo economico capitalistico, diventa giustificazione ideologica del sistema capitalistico e della borghesia, sul piano teorico e del pensiero. In seguito questa filosofia diventa mentalità comune: piano piano perde lo spessore di una filosofia profondamente elaborata e diventa incarnazione dei luoghi comuni della borghesia. L’interpretazione di Comte sviluppata nel “Corso di filosofia” è infatti completamente differente dall’interpretazione della massa: una società massificante e spesso banalizzante.

Il Realismo, riassunto d'italiano


IL REALISMO NELLA LETTERATURA OCCIDENTALE

La borghesia industriale non accetta di mettere in discussione le proprie certezze e, al contrario, preferisce piegare i complessi ideologici che le sono presentati (in questo caso proprio il Positivismo) alla propria ristretta visione di luoghi comuni: partendo dalla convinzione di fare il progresso, omologa tutto a se stessa. Il Positivismo si trasforma così in un banale alibi per giustificare il sistema capitalistico e il potere della borghesia. In Italia è quindi visto solo come moda e apprezzato e criticato sulla base incerta di luoghi comuni: nessuna delle due parti partiva da basi filosofiche consistenti.
Il Positivismo, nato in Francia nella prima metà dell’800, e diffusosi in Europa nella seconda metà del secolo, rappresenta la filosofia che, diventando positiva, riconosce come unico e vero sapere quelle delle scienze, cioè il sapere sperimentale. Ciò che la scienza non può raggiungere perde valore e l’unico valido progresso è quello scientifico: la filosofia non ha più come ambito di studio ciò che non è raggiungibile nella scienza (come per esempio la metafisica; snatura inoltre gli elementi umanistici).

Realismo e Verismo: ricerca


IL REALISMO NELLA LETTERATURA ITALIANA

Il cammino della scienza è inarrestabile e di conseguenza lo è anche quello del progresso: è questa una visione ottimistica, caratterizzata da un nesso inscindibile fra progresso e scienza. Questo concetto fu però brutalizzato dalla borghesia e ne divenne la copertura ideologica dell’avidità capitalistica.
Per Comte ”progresso è felicità”, vista come qualcosa di sperimentale; tale affermazione in Italia viene tradotta come “felicità = benessere economico”.
Il presupposto del discorso riguardo a scienza e progresso è il Determinismo, che si basa sulla convinzione che la possa interpretare la natura e che i fenomeni siano spiegabili, perché tutti in stretta relazione tra di loro, legati da rapporti di causa-effetto e spiegabili quindi sulla base di questi.

 

Il Realismo nella letteratura francese: riassunto