Satyricon di Petronio: riassunto e personaggi
Riassunto per capitoli del Satyricon di Petronio con introduzione, analisi dei personaggi e biografia dell'autore (16 pagine formato doc)
SATYRICON, RIASSUNTO
Satyricon di Petronio.
Note sull’autoreSi chiamava Caius Petronius, era un nobile vissuto tra il I° e il II° sec. a.C., sotto la terribile dittatura di Nerone.
Conosciamo cose riguardo a lui grazie a fonti esterne.
Era molto legato a Seneca perché lo stimava. Seneca era molto più introverso rispetto a Petronio che conosceva molto bene la vita mondana (come si desume da questa sua opera).
I due erano uniti dallo stoicismo, un modo di affrontare la vita secondo alcuni principi filosofici. Entrambi, infatti, condividevano L’idea che l’uomo potesse essere chiamato tale soltanto se si fosse distaccato dalla società.
Petronio sosteneva che tutto andasse goduto ma che non bisognava vincolarsi ad esso in alcun modo. Era un vero filosofo con un atteggiamento critico soprattutto verso il potere dittatoriale; non temeva mettere a nudo la meschinità e i paradossi del potere.
Gli stoici spingono al suicidio se sotto dittatura; infatti la vita non ha senso se è soggetta a costrizioni.
Il Satyricon - Questo romanzo è importante per molte ragioni.
È uno dei pochi romanzi dell’antichità classica a noi pervenuto. Per molti versi è un romanzo storico. Esso ha uno sfondo storico reale con personaggi di cui alcuni, mentre altri realmente esisti (per esempio Trimalcione).
Trimalcione era per Petronio il simbolo del fare soldi senza avere particolari qualità, se non quella di essere liberto.
La cena di Trimalcione viene considerata un romanzo nel romanzo.
Questo tipo di banchetti erano esasperanti perché duravano giorni.
Questo è un simbolo di decadenza dell’impero romano, tuttavia questi banchetti erano molto in voga.
Il messaggio che Petronio vuole dare è che c’è qualcosa che non va se ci si dedica ai banchetti dimenticando i valori tradizionali.
Alla cena sono presenti prevalentemente liberti (Trimalcione stesso è un liberto): con ciò Petronio vuole dire che Roma è in mano ai liberti.
Petronio conosceva bene questi banchetti perché li frequentava e li gradiva.
Satyricon: personaggi e analisi
SATYRICON, PERSONAGGI
I personaggi.
Encolpio è un giovane abbastanza colto, che ama la letteratura e le arti.
È uno sfaccendato e in alcune situazione va contro alla legge.
È omosessuale ed il ragazzo a cui tiene di più per soddisfare le sue voglie si chiama Gitone, di cui egli è molto geloso. È impotente.
Spesso assume atteggiamenti immorali ed è il narratore e comprimario interno alla narrazione.
Ascilto è comprimario di Encolpio e Gitone nelle avventure narrate nel Satyricon. È molto rozzo e impulsivo, si abbandona facilmente alle tentazioni. Non è molto colto. Anche lui è omosessuale (all’occorrenza bisessuale).
Gitone è il sedicenne comprimario dei due sopra descritti. È un ragazzo carino, biondo, ricciuto e particolarmente effeminato. È un amnte che si presta alle voglie di carattere sessuale sia di Encolpio che di Ascilto.
Trimalcione è un liberto che si è arricchito con il tempo. La sua umile origine è spesso tradita dalla sua scarsa cultura. Probabilmente questo personaggio è da identificare con la figura di Nerone.
Tuttavia sa in che modo concludere un affare, conosce bene la vita mondana e in diverse occasioni dimostra umanità verso i suoi schiavi.
Eumolpo è un ex-soldato, molto povero poiché ha scelto di dedicarsi alla poesia. Tuttavia neanche nel suo ambito sembra essere apprezzato; viene infatti preso spesso a sassate.
Nonostante ciò può essere definito un uomo multiforme, perché si sa adattare alle varie situazioni e riesce ad accettare il volto malevolo dell’esistenza.
SATYRICON, PERSONAGGI SECONDARI
I personaggi secondari
Quartilla sacerdotessa di Priapo.
Psiche serva di Quartilla.
Pannuchis vergine accompagnata da Quartilla.
Lica proprietario della nave su cui si imbarcano Encolpio, Gitone ed Eumolpo.
Trifena donna che sta per essere riportata in patria dall’esilio da Lica.
Mannicio oste della locanda.
Circe bella e ricca donna di Crotone.
Criside servitrice di Circe.
Proseleno vecchia che sevizia Encolpio.
Enotea vecchia sacerdotessa di Priapo.
Note per comprendere il romanzo
Gli apoforeti sono dei regali per per impetrare una grazia, per corrompere qualcuno presente ad un banchetto.
Il satirio era l’antico viagra sotto forma di unguento molto potente ed afrodisiaco,estratto da un’erba.
Il termine deriva da satiro, divinità minori che avevano caratterestiche sessuali spropositate.
Quartilla e le sue accompagnatrici sono in realtà prostitute.
Priapo era una divinità associata al mondo dei satiri e a quello di Bacco.
Chi venerava queste divinità era generalmente legato a sette. I tre dei erano rappresentati come zooantropomorfi (metà uomini e metà caproni).
Priapo era un simbolo sessuale perché era rappresentato con un enorme fallo.
SATYRICON, RIASSUNTO PER CAPITOLI
RIASSUNTO DEL ROMANZO
Capitolo I°. Nella scuola di retorica. Declamazione di Encolpio davanti ad Ascilto e al maestro Agamennone. Ascilto si eclissa e rischia di essere violentato da un padre di famiglia . encolpio lo ritrova nel lupanare.
Encolpio dice che i declamatori parlano di balle, e i ragazzi che li ascoltano nelle scuole rincretiniscono e che chi li ascolta non può diventar sapiente. Dice che Sofocle ed Euripide trovarono le parole giuste. Cita anche Pindaro, Platone e Demostene. Declama la fama di Tucidide e di Iperide.
Viene sgridato dal retore Agamennone che dice che gli insegnanti coi pazzi si devono comportare da pazzi. Asserisce anche che i genitori devono desiderare un’educazione rigida per i figli. Poi improvvisa una poesia.
Scompare Ascilto, ed Encolpio non ricorda più dove sia la sua locanda. Chiede per scherzo ad una vecchia dove sia la sua casa e lei lo conduce in un bordello (lupanare). Esce dal lupanare ed incontra Ascilto sfinito che gli racconta di un uomo che ha cercato di possederlo.
Capitolo II°. Nella locanda. Gitone accusa Ascilto. Encolpio e Ascilto vengono a lite e decidono di separarsi. Encolpio e Gitone amoreggiano. Ritorna Ascilto e li sorprende.
Nella locanda Encolpio chiede a Gitone che cena abbia preparato,ma egli piange. Encolpio chiede spiegazioni e Gitone dice che Ascilto lo ha molestato. Allora Encolpio accusa Ascilto di essere un culattone. Ascilto risponde all’offesa dicendo che Encopio è impotente. Encolpio propone ad Ascilto di separarsi da lui ed egli accetta. Encolpio si fa un giro e poi va a casa e se la spassa con il “fratello” ,ma vien sorpreso da Ascilto che lo frusta.