Creatività e disturbi mentali
Creatività e disturbi mentali secondo Freud, Lombroso e Jaspers (2 pagine formato doc)
CREATIVITA' E DISTURBI MENTALI
I disturbi mentali hanno un’incidenza maggiore nelle persone creative, anche in assenza di disturbi mentali veri e propri, l’equilibrio psicologico dell’artista creativo sembra spesso uscire dagli schemi che consideriamo normali.
Cesare Lombroso, psichiatra italiano, in un’opera “Genio e follia”, attirò l’attenzione sul nesso malattia mentale- creatività.
Tesina su Cesare Lombroso
GENIO E FOLLIA IN SCIENZE
Per Freud la genialità è espressione di un lato della psiche umana presente in tutti. L’attività artistica così come la nevrosi, sta a testimoniare a suo parere l’esigenza dell’inconscio. Sia l’opera d’arte, sia la nevrosi sono dovute alle nostre spinte profonde. L’individuo creativo come il nevrotico fa fatica a tenere a freno il proprio inconscio, nel caso dell’arte, a differenza di quanto accade nelle nevrosi,le forze inconsce sono ben gestite dal soggetto e canalizzate verso qualcosa di produttivo. Lo psichiatra e filosofo tedesco Jasper, è uno dei massimi esponenti dell’esistenzialismo e si è interessato al nesso genio- follia con l’opera “Srindberg e Van Gogh”, che in italiano fu tradotta in “Genio e follia”. Egli dimostra che l’esistenza umana non cade totalmente sotto la ragione. Un folle dal punto di vista della ragione è illogico e non dovrebbe avere nulla di buono da dire. Ma come la mettiamo se il folle è anche genio? La spirituali umana, allora, è qualcosa che si colloca al di là della ragione. Jasper arriva a concludere che la genialità si colloca al di là dell’opposizione tra normale e anormale. I casi in cui genio e follia coesistono rappresentano per Jasper un invito ad occuparsi del problema di fondo della conoscenza, cioè dei limiti del sapere razionale.
CREATIVITA' E GENIO
Riguardo a Van Gogh Jasper sostiene che la malattia mentale ha contribuito alla sua straordinaria creazione artistica, questo caso è proprio uno di quelli in cui la creazione è debitrice nei confronti della malattia. I disturbi mentali hanno a suo avviso facilitato l’evoluzione artistica, agendo indirettamente, facendo da stimolo. L’artista ha ingaggiato una sorta di lotta con la malattia, e sentendo minacciata la sua potenzialità produttiva, ha intensificato lo sforzo innovativo. La malattia però avrebbe provocato una sorta di disinibizione, di liberazione dai freno convenzionali, dando particolare vigore alla sua ricerca di novità.
Jasper non intende sostenere che sia stata la malattia mentale a determinare le innovazioni artistiche di Van Gogh, ha ben chiaro che le premesse c’erano già,dice semplicemente che la malattia può aver avuto un ruolo facilitante.