Erasmo da Rotterdam: riassunto

Erasmo da Rotterdam: riassunto della vita, del pensiero politico e pedagogico dell'autore dell'Elogio della follia e il De libero arbitrio (2 pagine formato doc)

Appunto di moonshine666

ERASMO DA ROTTERDAM: RIASSUNTO

Erasmo da Rotterdam.

Biografia. Erasmo da Rotterdam nasce nel 1466 (o 1469). Influenzato dagli ambienti religiosi della devotio moderna, favorevoli a una riforma della Chiesa, prende i voti come canonico agostiniano, ma in seguito vi rinuncia a favore di una vita culturale attiva, che lo vede in diversi paesi d’Europa alla ricerca di mecenati che gli offrono aiuti e ospitalità. Nel 1509 scrive la sua opera più nota “Elogio della pazzia”.
Pochi anni dopo darà alle stampe un’edizione critica con traduzione dal testo greco del Nuovo Testamento, un’opera che gli darà una fama enorme. Nello stesso periodo pubblica “l’Institutio principis cristiani” (La formazione del principe cristiano) , dedicata al futuro imperatore Carlo V. divenuto ormai famoso e conteso , Erasmo da Rotterdam si stabilisce nel 1521 a Basilea. Coinvolto nel clima della Riforma, nel 1528 compone il “Ciceronianus” a difesa del ruolo dell’interesse religioso in una formazione umanistica, e l’anno dopo quella che viene considerata la sua opera pedagogica più matura: il “De pueris statim liberaliter instituendis” (La formazione precoce e liberale dei bambini). Muore nel 1536 a Basilea.

Erasmo da Rotterdam: pensiero ed Elogio della follia

ERASMO DA ROTTERDAM: PENSIERO PEDAGOGICO

Pensiero. L’Elogio della follia Ideato nel 1509 mentre Erasmo da Rotterdam era ospite di Tommaso Moro a cui l’elogio è dedicato. È una satira sull’uomo e le sue passioni, ma anche sulla società contemporanea di Erasmo.
Erasmo da Rotterdam è sostenitore di una concezione della filosofia come conoscenza sapienzale di tipo religioso, la quale deve tradursi in pratica di vita con il ritorno a una religiosità originale e filologicamente fedele allo spirito del Vangelo. Per questo egli si fa assertore di una riforma religiosa in cui condanna la corruzione della Chiesa. Simili posizioni lo avvicinano a Lutero, ma la negazione sostanziale della libertà umana da parte di quest’ultimo e il sospetto da lui espresso verso la cultura umanistica conducono Erasmo da Rotterdam ad avversarlo con un’aspra polemica. Per Erasmo,infatti, la libertà umana presente nel messaggio dei classici è il fondamento stesso della riforma religiosa e cultura a un tempo con cui egli si propone di creare un’unità europea in grado di assicurare la pace, reale applicazione dello spirito umanistico e cristiano. L’educazione è per Erasmo da Rotterdam lo strumento principale per realizzare questo progetto collettivo, ma anche per raggiungere quella riforma spirituale in interiore homine, che egli avverte, come espressione del messaggio evangelico.

Erasmo da Rotterdam: pensiero

ERASMO DA ROTTERDAM: PENSIERO POLITICO

Nel Ciceronianus Erasmo da Rotterdam presenta la propria soluzione alla disputa sul problema dell’imitazione dei classici. Secondo lui Cicerone merita il posto che gli è stato assegnato nei curricoli umanistici, ma è preferibile che all’imitazione si sostituisca l’emulazione. Di Cicerone occorre emulare ciò che davvero vale, e questo non si trova nelle sue parole ma nella sua stessa indole. Le lettere non devono poi escludere il resto della formazione umanistica: le discipline liberali, la filosofia, le scienze dei classici servono a creare una scuola di cose (di contenuti) e non solo di forme.
Il De pueris statim liberaliter instituendis enuncia, sotto forma di consigli, una serie di principi fondamentali dell’educazione erasmiana, delineando soprattutto quella che il grande pensatore olandese considera la figura del perfetto educatore. Sostenitore di un inizio precoce della formazione, Erasmo considera naturale che i primi educatori siano i genitori, ma rileva anche che spesso essi si rilevano inadeguati. Ritiene preferibile che i bambini vengano affidati a un maestro competente culturalmente e psicologicamente. Il maestro deve essere in grado di impostare l’insegnamento in modo piacevole e adatto alle caratteristiche psicologiche dell’allievo, preferibilmente giocando, piuttosto che lavorando.