Jean-Jacques Rousseau: riassunto

Riassunto della biografia, del pensiero e dell'opera L'Emilio di Jean-Jacques Rousseau (3 pagine formato doc)

Appunto di moonshine666

JEAN-JACQUES ROUSSEAU: RIASSUNTO

RousseauBiografiaRousseau nasce a Ginevra nel 1712.

Figlio di un orologiaio e privo della madre fin dalla nascita, riceve un’educazione disordinata. Nel 1728 fugge dalla città e dopo numerose peripezie trova rifugio a Chambéry presso Madama de Warens, la quale eserciterà un influsso notevole sulla vita come madre, amica e amante al tempo stesso. Nel 1741 si stabilisce a Parigi e nel 1750 con la pubblicazione del “Il Discorso sulle scienze e le arti”, ha un grande successo ma il suo temperamento timido e scontroso non lo favorisce nelle relazioni.
Nel 1745 conosce Thérèse Levasseur, che più tardi sposerà e dalla quale non si separerà fino alla morte. Tornato per qualche tempo a Ginevra, egli dà alle stampe il secondo Discorso: Sull’origine e i fondamenti dell’ineguaglianza fra gli uomini. In seguito compone altre opere come il romanzo epistolare La Nuova Eloisa, il capolavoro di filosofia politica Il contratto sociale e l’Emilio. Ma l’Emilio, il suo capolavoro fondamentale, viene bruciato per empietà a Parigi e Rousseau deve riparare in Svizzera, dove inizia a scrivere le Confessioni. Ritorna in Francia, dove conclude la sua vita errabonda e inquieta, descritta nei Sogni di un viandante solitario, nel 1778.

Jean-Jacques Rousseau: pensiero politico

JEAN-JACQUES ROUSSEAU: PENSIERO

Pensiero. Il contratto sociale e l’Emilio si integrano reciprocamente nell’idea che la rifondazione della società consiste in primo luogo nel rinnovamento dell’individuo. Solo dalla persona riscoperta nella sua natura originaria potrà scaturire il cittadino che, come Emilio dovrà adoperarsi per migliorare la società in modo da rendervi possibile una vita in condizione di uguaglianza e libertà simili a quella dello stato di natura. Per rendere lo stato di società quanto più simile allo stato di natura, occorre partire dal fanciullo, la cui educazione deve seguire lo sviluppo naturale.
Rousseau divide l’educazione di Emilio in diversi momenti, ciascuno con caratteristiche e compiti particolari. Soprattutto non bisogna accelerare lo sviluppo: il fanciullo deve vivere la sua età da fanciullo, l’educazione deve essere centrata sulle caratteristiche e modalità della sua età.

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JEAN-JACQUES ROUSSEAU EMILIO

Libro I: il “gran principio” e le educazioni
Il I libro dell’Emilio si apre con l’enunciazione del grande principio secondo il quale l’uomo è originariamente buono, ma attraverso i rapporti sociali va inevitabilmente incontro a una degenerazione. Tutto quello che impariamo ci viene fornito dall’educazione impartita da tre maestri: la natura, gli uomini e le cose. La natura provvede allo sviluppo interno delle nostre facoltà e dei nostri organi; gli uomini all’uso che ne facciamo; le cose all’acquisizione dell’esperienze e degli oggetti. Se i contributi di questi tre educatori sono armonici, il giovane realizzerà la sua natura e manterrà la proprio unità interiore di fronte alla società. Ma l’educazione che proviene dalla natura, afferma Rousseau, non dipende da noi e quella che deriva dalle cose ne dipende fino a un certo punto. Soltanto di quella degli uomini siamo veramente padroni.