Le scuole nuove: riassunto
Caratteristiche ed esponenti delle scuole nuove: riassunto (2 pagine formato doc)
LE SCUOLE NUOVE, RIASSUNTO
Scuole nuove.
1) di un alfabetizzazione di massa;
2) di una specializzazione del lavoro;
3) crescita complessiva di un sapere tecnico- scientifico;
E’ in questo contesto che si fondano le SCUOLE NUOVE (si fondano in Inghilterra)
Nonostante le scuole nuove siano diverse tra di loro, avevano comunque in comune il bisogno di rispondere ai nuovi problemi sociali.
Nella seconda metà dell’800 i modelli educativi tradizionali non riuscivano a stare a pari passo con le nuove esigenze di una società che si avviava ad una profonda trasformazione in senso industriale, produttivo e capitalistico. Queste esigenze quindi erano quelle:1) di un alfabetizzazione di massa;
2) di una specializzazione del lavoro;
3) crescita complessiva di un sapere tecnico- scientifico;
E’ in questo contesto che si fondano le SCUOLE NUOVE (si fondano in Inghilterra)
Nonostante le scuole nuove siano diverse tra di loro, avevano comunque in comune il bisogno di rispondere ai nuovi problemi sociali.
Alberto Manzi: libri
CARATTERISTICHE DELLE SCUOLE NUOVE
Questi problemi sono:
- Innanzitutto queste scuole nuove devono avere un’impostazione scientifica del lavoro educativo ed inoltre devono superare il dualismo e quindi la contrapposizione tra FORMAZIONE UMANISTICA e ADDESTRAMENTO TECNICO-PROFESSIONALE.
- Un altro problema era che a causa della lentezza della burocrazia e dei governi nazionali, inizialmente le scuole nuove erano quasi del tutto private e spesso anche elitarie (riservate all’elite, poche persone.
Però in quel periodo vi furono anche dei nuovi progetti, e cioè quelli di sinistra e destra…
- quelli di sinistra che erano più LIBERTARI e DEMOCRATICI, e
- quelli di destra che erano più autoritari, selettivi, elitari e conservatore
Il concetto che sta alla base delle scuole nuove è quello di ATTIVISMO PEDAGOGICO, che si basa sull’esperienza, e quindi il fanciullo diventa attore, il protagonista e non più lo spettatore.
Questa concezione venne già utilizzata in precedenza da Rousseau e dalla pedagogia romantica.
Quindi con l’attivismo l’educazione
- non è più la semplice trasmissione di un sapere oggettivo, e quindi da “SPETTATORE”
- ma è più che altro è un processo che porta alla formazione della personalità, e quindi si diventa “ATTORE o PROTAGONISTA”
- Innanzitutto queste scuole nuove devono avere un’impostazione scientifica del lavoro educativo ed inoltre devono superare il dualismo e quindi la contrapposizione tra FORMAZIONE UMANISTICA e ADDESTRAMENTO TECNICO-PROFESSIONALE.
- Un altro problema era che a causa della lentezza della burocrazia e dei governi nazionali, inizialmente le scuole nuove erano quasi del tutto private e spesso anche elitarie (riservate all’elite, poche persone.
Però in quel periodo vi furono anche dei nuovi progetti, e cioè quelli di sinistra e destra…
- quelli di sinistra che erano più LIBERTARI e DEMOCRATICI, e
- quelli di destra che erano più autoritari, selettivi, elitari e conservatore
Il concetto che sta alla base delle scuole nuove è quello di ATTIVISMO PEDAGOGICO, che si basa sull’esperienza, e quindi il fanciullo diventa attore, il protagonista e non più lo spettatore.
Questa concezione venne già utilizzata in precedenza da Rousseau e dalla pedagogia romantica.
Quindi con l’attivismo l’educazione
- non è più la semplice trasmissione di un sapere oggettivo, e quindi da “SPETTATORE”
- ma è più che altro è un processo che porta alla formazione della personalità, e quindi si diventa “ATTORE o PROTAGONISTA”
SCUOLE NUOVE, ESPONENTI
Il concetto fondamentale di questo nuovo movimento (attivismo) è quello del PUEROCENTRISMO, cioè che il bambino deve stare al centro.
Per PUEROCENTRISMO si intende mettere al centro dello studio il processo educativo del bambino, e quindi la sua natura e i suoi bisogni. Quindi avviene un cambiamento della concezione che si ha sull’infanzia, considerandola come un’età “qualitativamente” diversa, e cioè che i bambini riescono a fare solo delle determinate cose, ma non perché sono inferiori, ma perché è ancora piccolo, quindi essendo che il bambino ha delle caratteristiche autonome e specifiche, deve essere studiato scientificamente, attraverso le nuove scoperte psicopedagogiche.
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Per PUEROCENTRISMO si intende mettere al centro dello studio il processo educativo del bambino, e quindi la sua natura e i suoi bisogni. Quindi avviene un cambiamento della concezione che si ha sull’infanzia, considerandola come un’età “qualitativamente” diversa, e cioè che i bambini riescono a fare solo delle determinate cose, ma non perché sono inferiori, ma perché è ancora piccolo, quindi essendo che il bambino ha delle caratteristiche autonome e specifiche, deve essere studiato scientificamente, attraverso le nuove scoperte psicopedagogiche.