John Dewey, pedagogia: riassunto

La pedagogia e la filosofia di Dewey. Riassunto del pensiero di John Dewey (3 pagine formato docx)

Appunto di gio187

JOHN DEWEY PEDAGOGIA RIASSUNTO

L’opera di John Dewey deve essere inserita nel particolare momento storico attraversato dalla cultura americana di fine ‘800 inizio ‘900.

È una società caratterizzata da un rapido sviluppo economico e soggetta a notevoli mutamenti sociali. È necessario che la filosofia e la scienza forniscano gli strumenti intellettuali per una trasformazione della società per superarne le contraddizioni e risolverne i problemi nella direzione di un progresso guidato dalla ragione.
Strumentalismo: La filosofia di Dewey può essere definita strumentalismo perché interpreta la ragione dell’uomo come uno strumento per l’elaborazione dell’esperienza. La ragione emerge dall’esperienza stessa a cominciare dal momento biologico dell’integrazione tra organismo umano e ambiente come ricerca della soluzione favorevole di situazioni problematiche.
L’uomo è originariamente impegnato in un rapporto pratico col mondo per piegare l’instabilità degli eventi ambientali agli scopi della sopravvivenza, da ciò scaturisce il pensiero. Strumentalismo nel senso che il pensiero è concepito come strumento, organo, per la soluzione dei problemi che si rilevano nel corso della propria azione nel mondo. Si può dire che l’efficacia del pensiero è di rendere migliore la vita. L’individuo non si inserisce nella realtà per lasciarla immutata ma per trasformarla, per promuovere lo sviluppo del mondo.

John Dewey: pensiero pedagogico

JOHN DEWEY PENSIERO PEDAGOGICO

Secondo Dewey la pedagogia si avvale di filosofia, sociologia, antropologia, psicologia, biologia perché il soggetto ha una natura complessa, costituita da bisogni, sentimenti, attività conoscitiva, processi psichici, esperienze ed interessi da cui si generano conoscenza, pensiero, metodo dei problemi.
Conoscenza: La conoscenza assume carattere operativo. In sede scientifica la verifica dei concetti si ottiene con esperimenti che ne dimostrano la realtà, nella conoscenza comune l’azione è condizione costitutiva del pensiero. La conoscenza, come ricostruzione della genesi dei fenomeni, consente il dominio della realtà. L’intelligenza e il pensiero riflessivo, che ne è la manifestazione, sono concepiti come mezzi, strumenti, per la risoluzione di problemi gnoseologici, concettuali, operativi, pratici.

John Dewey: riassunto

PENSIERO PEDAGOGICO DI DEWEY

Pensiero: Pensare significa partecipare alla costruzione del mondo oggettivo, ampliare la sfera di rapporti col mondo. Il pensiero si sprigiona nello stato di incertezza e precarietà che sorge nell’individuo di fronte a una difficoltà, nella ricerca del modo di soddisfare un bisogno o eliminare un ostacolo. È il dubbio su come sciogliere una situazione che suscita il pensiero, perché in assenza di problemi da risolvere, riflettere è inutile: una difficoltà crea incertezza che spinge alla ricerca di soluzioni e quindi attiva il pensiero. “Il miglior modo di pensare è il pensiero riflessivo: quel tipo di pensiero che consiste nel ripiegarsi mentalmente su un soggetto e nel rivolgere ad esso una seria e continuata considerazione.” da: Come pensiamo. Pensare è sottrarsi al presente e ai suoi condizionamenti (ostacoli incontrati); recuperare il passato (esperienze pregresse che consentono di formulare ipotesi di soluzione); slanciarsi verso il futuro (in cui la difficoltà è superata). Il pensiero così inteso libera dai condizionamenti delle cose presenti, dall’impulso (assenza di riflessione) e dall’abitudine di ripetere gli stessi schemi in situazioni differenti. Il pensiero non è: spettatore di un mondo fisso e definitivo o adeguamento della mente alle cose.