I minori

Riassunto sui minori (1 pagine formato doc)

Appunto di ghiro1979
I Minori: Con la parola “minore” ci si riferisce a qualsiasi persona compresa nella fascia d’età che va dagli 0 ai 18 anni.
Nel corso del Medioevo l’infanzia era ignorata e il bambino era considerato un “adulto in miniatura”. L’adulto cominciò ad avere maggiore considerazione del bambino e a preoccuparsi della sua educazione soltanto nel corso del Settecento. Alla fine di quel secolo, venne ritrovato in una foresta nel sud della Francia, un fanciullo selvaggio a cui diedero il nome di Victor, il quale suscitò molto interesse nell’ambiente medico e accademico. Dall’Ottocento in poi, dunque,  si avviò un lento processo culturale e sociale che portò l’infanzia ad essere riconosciuta, valorizzata e studiata.
Solo nel Novecento però, emersero i primi segni più evidenti di una concezione dell’infanzia volta a una maggiore tutela del bambino. 


Nel 1959 l’ONU promulgò la Dichiarazione dei diritti del bambino cui seguì nel 1989 la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia. Grazie alla promulgazioni di tali diritti, diversi studi moderni e contemporanei, hanno classificato quella fase della vita in prima, seconda, terza infanzia e adolescenza. Nella prima infanzia (0-2 anni) venivano solo riconosciuti bisogni fisici, mentre grazie alla psicologia contemporanea vennero prese in considerazione anche i bisogni psicologici. Il neonato in quella prima fase dimostra di avere una capacità innata di stabilire rapporti sociali. Il primo rapporto sociale è con la figura con cui si stabilisce un legame di attaccamento che strutturerà il senso di fiducia e sfiducia (E.Erikson). Inizialmente il bambino non percepisce la distinzione tra sé e la madre, soltanto dopo i 18 mesi comincerà a riconoscere i  vari volti (M.Mahler), e in quel periodo lo sviluppo dell’intelligenza è legato all’uso di schemi percettivi e motori.  Nella seconda fase (2-6 anni), invece, il bambino tende ad essere sempre più indipendente e autonomo. Il pensiero è ancora dominato dalla percezione e non ha ancora i caratteri della reversibilità, per cui le esperienze sono rievocate solo nella sequenza in cui si sono presentate. La sua vita emotiva diventa sempre più complessa e in particolare, intorno ai due anni, le esperienze legate al controllo sfinterico (S.Freud), si presentano sentimenti di dubbio relativo alle capacità di controllo del proprio corpo. Il bambino, inoltre, utilizza il “no” come forma di rivendicazione della propria autonomia. 


Verso i tre anni con l’insorgenza del compresso di edipico (S.Freud) fanno la loro comparsa una serie di sentimenti conflittuali (rivalità, aggressività e amore). Coloro che sono in quella fase necessitano di una serie di bisogni quali il gioco e la scoperta di nuovi luoghi, l’iniziativa e l’indipendenza, e l’instaurazione di rapporti con i proprio coetanei. Subito dopo questa fase si entra nella terza, che inizia da 6 a 11 anni.