Inquinamento del mare: riassunto, cause e conseguenze

Riassunto, cause e conseguenze dell'inquinamento del mare: ricerca sui principali fattori che causano l'inquinamento dei mari

Inquinamento del mare: riassunto, cause e conseguenze
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Inquinamento del mare

Inquinamento del mare: quali sono le cause?
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L'inquinamento del mare è dovuto all'immissione da parte dell’uomo, direttamente o indirettamente, di sostanze o di energia nell’ambiente marino capaci di produrre in qualche modo effetti deteriori come danni alle risorse viventi.

Ma quali sono le cause e quali le conseguenze dell'inquinamento dei mari?

Cause dell'inquinamento del mare

Ecco le principali cause dell'inquinamento del mare:

  • Petrolio
  • Prodotti radioattivi
    Fino agli anni ‘600 la causa erano le bombe atomiche in atmosfera con il fall-out delle polveri sollevate dalla deflagrazione delle bombe A e H. Dopo la moratoria tra le varie potenze, sono oggi prevalenti scarichi programmati o abusivi di rifiuti di centri nucleari, ospedali ed altri centri che utilizzano radioisotopi.
  • Prodotti chimici
    Arrivano al mare attraverso i sistemi fluviali, come gli insetticidi e i fertilizzanti, oppure dall’atmosfera, portati dalla pioggia (monossido di carbonio e anidride solforosa). Profondamente pericolosi sono il DDT e il PCB che si accumulano nella catena alimentare fino ai consumatori secondari causando danni e malformazioni.
  • Metalli pesanti
    Pericolosi perché si accumulano nella catena alimentare , ma sono più dannosi dei prodotti chimici perché non vanno soggetti al degrado batteriologico. (mercurio , zinco, cadmio, selenio che possono trasferirsi all’uomo procurando lesioni permanenti al sistema nervoso e all’apparato osseo ). Negli anni ’70 la baia di Minamata (Giappone) è stata inquinata dal mercurio con conseguente nascita di feti malformati.
  • Sostanze organiche
    Sistemi fognari delle grandi concentrazioni urbane e degli allevamenti di animali domestici ancora privi di sistemi di depurazione. I liquami perciò sono rilasciati nel mare o vi arrivano attraverso i fiumi. Inquinamento meno grave perché degradato dai batteri con relativa facilità.

Il petrolio

Il petrolio risulta però la principale fonte d’inquinamento. Esso viene rilasciato in molti modi :

  • Pulitura delle cisterne delle petroliere in alto mare
    - sono vuote durante il viaggio di ritorno verso i giacimenti per acquisire un nuovo carico.
    - adozioni di regolamenti nazionali sempre più severi e aumento della sorveglianza e allestimento di bacini chiusi attrezzabili nei porti commerciali x ridurre il fenomeno
  • Incidenti navali
    - anno più disastroso 1978 con 27 gravi incidenti accaduti su tutti gli oceani : una tonnellata di petrolio grezzo è in grado di diffondersi in 10 minuti coprendo un’area di 50 metri di diametro con uno strato spesso 10cm.
    - naufragio della petroliera Torrey Canyon con una perdita iniziale di 30000 tonnellate cporì 20 miglia marine quadrate, prima che il vento e la corrente spingessero la chiazza verso le coste britanniche.
    - Il 4 marzo 1989: una cisterna urtò contro una scogliera nell’Alaska meridionale. 267000 barili di olio minerale contaminarono larghi tratti di costa, distruggendo un ambiente marino particolarmente delicato.
  • Acque di dilavamento nelle città costiere
    la pioggia asporta idrocarburi incombusti rilasciati dai veicoli, le perdite accidentali o sistematiche delle industrie sui litorali, e li convoglia al mare attraverso le reti di scarico
  • Rilasci naturali di giacimenti sottomarini
    Sono fenomeni di difficile quantificazione anche perché molti restano ancora sconosciuti. Alcuni studi effettuati in California li hanno quantificati in quella zona fino a 27 tonnellate al giorno.
  • Pioggia
    Grandi volumi di petrolio provenienti soprattutto dai gas di scarico dei veicoli sono trasferiti in atmosfera sotto forma di aerosol (nebulizzazione). I venti provvedono a trasferirli dalla terraferma sugli oceani dove sono immessi in mare con le precipitazioni.
  • Trasporti marini non petroliferi
    Cause sono incidenti, cattivo funzionamento dei motori , rilascio volontario di olio esausto (finito) o di morchie (residui di olio/ grassi x ingranaggi).
  • Raffinerie costiere e produzione petrolifera off-shore
    Nonostante precauzioni una parte dell’olio estratto e trattato, per l’imperfetta tenuta di impianti o per incidenti, si riversa nelle acque marine.

L’inquinamento petrolifero è particolarmente elevato sulle coste basse dove è sufficiente una sottile patina d’olio trasportata dalle correnti litoranee per causare devastazioni permanenti.

Sulle coste alte i danni riguardano per lo più gli uccelli marini che ingeriscono petrolio che impregna l’acqua e il fondale, o ingerendo molluschi saturi di idrocarburi.

Tuttavia l’intervento di disinquinamento spesso non risulta la cosa migliore da fare poiché i solventi utilizzati a questo scopo possono produrre danni anche peggiori. Perciò non rimane altro che aspettare il corso dei processi naturali di degrado ad opera di batteri e dell’evaporazione.

Zone marine più inquinate

Ma quali sono le aree marine più inquinate al mondo?

  • Fasce oceaniche percorse dalle grandi rotte petrolifere (Golfo Persico e Europa lungo il periplo dell’Africa e nel Golfo del Messico).
  • In Europa: Mar Baltico, Mare del Nord , Mar Mediterraneo
  • In Asia: Golfo del Persico, Lungo le coste del Giappone e nel Mar Giallo
  • In America: Atlantico in corrispondenza con New York e il New Jersey.
  • A Rio de La Plata, sul litorale di Buenos Aires, è periodicamente proibita la balneazione.
  • Lungo le coste dei Cile, dove si hanno altissimi tassi di metalli pesanti tossici.

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