L'energia eolica
Note sulla storia, la diffusione, le caratteristiche e le prospettive di questa fonte di energia "pulita" (3 pagine formato doc)
L'energia
eolica è quella fornita dalla forza del vento, che viene sfruttata,
grazie a sistemi quali i mulini o le macchine a vento, per compiere
un lavoro o per essere accumulata.
I primi mulini a vento europei pompavano acqua o facevano girare le macine per triturare i cereali. I mulini a vento furono usati in Olanda per pompare l'acqua dei polder, migliorando il drenaggio, dopo la costruzione delle dighe; a quel tempo i mulini olandesi erano i più grandi esistenti, e divennero e rimasero un simbolo di quel paese. I mulini olandesi, come quelli più piccoli, erano costituiti da telai in legno sui quali veniva fissata la tela in modo da formare delle vele che venivano spinte in rotazione dal vento.
Nel corso del sec. XIX entrarono in funzione migliaia di mulini a vento, sia in Europa che negli Stati Uniti, principalmente per scopi di irrigazione. Tuttavia in Europa essi vennero gradualmente sostituiti in seguito all'introduzione delle macchine a vapore che utilizzavano come combustibile il carbone, allora a buon mercato; negli Stati Uniti la sostituzione avvenne in seguito all'elettrificazione delle campagne, che ebbe luogo tra il 1930 e il 1950. Il rapido aumento dei costi energetici degli anni Settanta ha ridestato l'interesse per l'uso di macchine che sfruttino l'energia "gratuita" del vento.
Le macchine di solito sono
costituite da due o più pale, o sistemi di velatura, montate attorno
ad un albero che riceve la potenza, adoperata abitualmente per
pompare acqua o per far girare un generatore che produce elettricità.
I primi mulini a vento furono usati in Persia a scopo di irrigazione
intorno al sec. V d.C.; entro il sec. XII il loro impiego si era
diffuso in tutta l'Europa.I primi mulini a vento europei pompavano acqua o facevano girare le macine per triturare i cereali. I mulini a vento furono usati in Olanda per pompare l'acqua dei polder, migliorando il drenaggio, dopo la costruzione delle dighe; a quel tempo i mulini olandesi erano i più grandi esistenti, e divennero e rimasero un simbolo di quel paese. I mulini olandesi, come quelli più piccoli, erano costituiti da telai in legno sui quali veniva fissata la tela in modo da formare delle vele che venivano spinte in rotazione dal vento.
Nel corso del sec. XIX entrarono in funzione migliaia di mulini a vento, sia in Europa che negli Stati Uniti, principalmente per scopi di irrigazione. Tuttavia in Europa essi vennero gradualmente sostituiti in seguito all'introduzione delle macchine a vapore che utilizzavano come combustibile il carbone, allora a buon mercato; negli Stati Uniti la sostituzione avvenne in seguito all'elettrificazione delle campagne, che ebbe luogo tra il 1930 e il 1950. Il rapido aumento dei costi energetici degli anni Settanta ha ridestato l'interesse per l'uso di macchine che sfruttino l'energia "gratuita" del vento.