L'arte nell'Umanesimo: Donatello, Masaccio, Alberti e Botticelli
riassunto dell'arte nell'Umanesimo e la vita e opere dei suoi maggiori esponenti, quali: Donatello, Masaccio, Leon Battista Alberti, Botticelli; l'architettura e l'urbanistica di Pienza, Urbino e Ferrara (5 pagine formato doc)
L'ARTE NELL'UMANESIMO: DONATELLO, MASACCIO, ALBERTI E BOTTICELLI
Donatello, Masaccio, Leon Battista Alberti, Botticelli.
L’Umanesimo.Donatello
1. La vita e l’arte
- Donato di Niccolò di Betto Bardi, detto Donatello, nacque a Firenze nel 1386.
- Iniziò il suo apprendistato artistico presso la bottega del Ghiberti.
- All’inizio del ‘400 si recò a Roma, assieme all’amico Brunelleschi, tappa fondamentale per la sua formazione, perché può ammirare le opere scultoree della tradizione classica.
- L’attività di Donatello si svolse soprattutto a Firenze, ma lavorò anche a Pisa, con Masaccio, e poi a Siena e a Padova.
- Morì nel 1466 a Firenze.
- Donatello è uno dei più grandi artisti del Rinascimento, con lui la scultura giunge a risultati irripetibili perché, come dice il Vasari, oltre ad essersi riallacciato alla tradizione scultorea greco-romana, è stato il primo ad averla superata, dando ai suoi personaggi grande umanità e profondità psicologica.
- Donatello applica la prospettiva e le proporzioni anche alla scultura e utilizza l’ideale classico intercalandolo nella vita quotidiana.
2. Il crocifisso ligneo
- È una delle sue prime opere e si tratta di una scultura in legno di pero dipinto, realizzata in più pezzi.
- È molto diverso rispetto al perfetto crocifisso di Brunelleschi, perché caratterizzato da grande naturalismo.
- Il Cristo esprime il senso del dolore e grande drammaticità e appare come un contadino, più uomo che un Dio, infatti non piacque all’amico Brunelleschi.
L'architettura dell'Umanesimo: riassunto
UMANESIMO NELL'ARTE
San Giorgio e la principessa
- È un bassorilievo che si trova sul basamento della statua di “San Giorgio”.
- Da quest’opera Donatello mostra di aver acquisito la piena padronanza delle tecniche brunelleschiane della rappresentazione prospettica.
- Al centro c’è il santo cavaliere che trafigge il drago, simbolo del peccato, che è rappresentato naturalisticamente.
- Sulla destra la principessa osserva il combattimento.
- Alle sue spalle c’è un portico rinascimentale in prospettiva, che rappresenta la razionalità.
Il banchetto di Erode
- È uno schiacciato realizzato da Donatello, che rappresenta un episodio del Vangelo.
- La scena mostra in primo piano, a sinistra, un servo inginocchiato che offre ad Erode la testa mozzata di San Giovanni Battista.
- Il vecchio Erode si ritrae inorridito e disgustato, così come gli altri convitati, in modo che si crei un vuoto al centro dell’opera, che crea un senso di profondità e realismo.
- Sullo sfondo c’è un succedersi di archi, che dà ulteriore rilievo alla scena, mentre costruisce lo spazio prospettico grazie alla pavimentazione, che va verso il punto di fuga.
La pittura rinascimentale: riassunto
UMANESIMO NELLA STORIA DELL'ARTE
Il miracolo della mula
- È posto nella parte posteriore dell’altare della Basilica del Santo di Padova.
- È uno schiacciato, dove Donatello riprende il metodo Brunellschiano, nella rappresentazione delle arcate (simili a quelle dello Spedale degli Innocenti).
- Lo spazio prospettico è suddiviso entro 3 grandiose volte a botte.
- Per accrescere l’effetto di imponenza dell’architettura, Donatello abbassa la linea d’orizzonte fino alla base.
- I personaggi si accalcano intorno all’asina affamata che, inginocchiata dinanzi al santo, rifiuta l’avena offertagli, per rimanere miracolosamente in adorazione dell’ostia consacrata.
- I volti dei personaggi sono caratterizzati da grande stupore e incredulità. Ciò è evidente soprattutto nella figura di un uomo che, salito su un basamento, si protende per vedere meglio la scena e si porta la mano alla bocca.