Claude Monet: opere

Descrizione delle opere impressionistiche più famose di Claude Monet: Le donne in giardino, La cattedrale di Rouen e Lo stagno delle ninfee (3 pagine formato doc)

Appunto di ejonarexhepi

CLAUDE MONET: OPERE

Claude Monet.

Il termine “impressionismo” viene dato da un critico d’arte in senso dispregiativo: ritiene che un’opera di Monet, l’”Impressione al levar del sole” faccia davvero impressione, sia una tela imbrattata. Tuttavia, questi pittori accettano tale definizione, dal momento che esponeva un concetto di arte accessibile a tutti, non solo a chi seguiva le avanguardie.
Fino ad allora, solo gli artisti riconosciuti da un’accademia di belle arti si affermavano come pittori; Courbet, invece, sostiene che la migliore accademia d’arte sia la strada: bisogna dipingere solo quello che si vede, non quello che si immagina. L’arte fatta in studio perde la ragione di essere con questo pensiero, così come ogni cosa diventa un possibile oggetto di riproduzione artistica.
Courbet ha un grande ascendente sui giovani e, in particolare, su Monet. Monet comincia a dipingere negli anni ’60 dell’800, a un’età già matura, e ha come “maestro” della pittura dei paesaggi Boudin, che ne riconosce il talento e lo incoraggia a dipingere en plein air (come Constable prima di lui, non è un’invenzione impressionista). Anche Courbet è stato fondamentale per Monet, avendolo preso sotto la sua ala protettrice e dipingendo entrambi gli stessi soggetti.

Claude Monet: biografia e opere

MONET STILE

A differenza della natura umanizzata di Constable, Boudin, Courbet e Monet prediligono, come soggetti, paesaggi marini. I due maestri, pur diversi, insegnano a Monet a dipingere anche la sensazione che un oggetto produce nella percezione dell’artista. Courbet era un realista e vorrebbe che Monet seguisse le sue orme, ma lui sente l’esigenza del rinnovamento, considera ciò che si vede come una mera percezione e sa che occorre dipingere anche ciò che si prova durante la percezione: uno stesso oggetto si vede in modo diverso a seconda del proprio stato d’animo.
Nel 1870 Monet è costretto a fuggire da Parigi a seguito della guerra Franco-Prussiana e dell’instaurazione della Comune Parigina. Si reca a Londra, dove rimane affascinato dalle opere di Turner: lì capisce che bisogna percorrere la via seguita da Turner, ovvero slegare il soggetto dai vincoli formali.

OSCAR CLAUDE MONET: OPERE

Nelle sue opere, l’inglese non rappresentava la realtà come essa si presentava, ma le sensazioni dei protagonisti del dipinto nell’ammirare l’oggetto della rappresentazione; tali sensazioni vanno a colpire anche l’osservatore, abbagliandolo, come nel “Mattino dopo il Diluvio”. Monet trova, finalmente, un artista che non è legato alla forma, ma che rappresenta solo luce e colore.
Egli stesso rappresenterà moltissime volte lo stesso soggetto, la Cattedrale di Rouen, in diverse ore e stagioni, con diverse condizioni atmosferiche. Per sei mesi si dedica solo a queste rappresentazioni, realizzando 50 diverse vedute della Cattedrale in cui trovano spazio anche le sue sensazioni. Cerca di cristallizzare ed eternare l’attimo in cui osserva il suo soggetto, che cambia in continuazione.