Manierismo e sperimentalismo anticlassico: differenze e analogie

Appunti sulla corrente manieristica e sperimentalistica dell'arte (1 pagine formato doc)

Appunto di belschreiber

MANIERISMO E SPERIMENTALISMO ANTICLASSICO

Manierismo e Sperimentalismo Anticlassico: differenze.

Fino al 1950, la credenza secondo la quale il Manierismo fosse una corrente, sebbene complessa, unitaria, era largamente diffusa fra la critica.

La palingenesi finale avvenne nel 1960, durante il 20esimo Congresso Internazionale della Storia dell'Arte, nel quale si stabilì la scissione del Manierismo in due correnti artistiche cinquecentesche, le quali, per circa quattro secoli, erano state considerate univoche: lo Sperimentalismo Anticlassico e il Manierismo. La diversificazione di queste due correnti avvenne a causa di un'osservazione fatta a proposito degli aspetti dell'arte del Pontormo: pittore eccentrico ed animato da un'inquietudine fisica e psicologica, tanto da venir bollato dal Vasari nelle “Vite” come portatore di pazzia.

Effettivamente la pittura dell'artista si presenta come, oltre che innovativa, inquieta, allucinata, quasi privata della consistenza fisica peculiare dell'opera dei maestri della generazione precedente; nella “Deposizione di Santa Felicita”, Pontormo fa un uso smodato di licenza: il colore timbrico è chiarissimo, i corpi sono delineati da una luce e da una linea quasi sognanti, lo spazio reale è annullato ed i personaggi sono come bloccati nella volontà di trasmettere un messaggio incomunicabile.

Rinascimento maturo e Manierismo

ANTICLASSICISMO

La differenza sostanziale che vede distinguere lo Sperimentalismo dal Manierismo è quindi palesemente visibile nell'arte del Pontormo e del Rosso Fiorentino (quest'ultimo responsabile della diffusione a scala Europea di questa nuova corrente artistica, in quanto capo delle fabbriche della reggia di Fountainbleau): il vero e proprio Manierismo si estranea completamente dalla drammaticità e dalla carica morbosa dello Sperimentalismo, in quanto arte ermeticamente raffinata, racchiusa nella élite della corte signorile. Esempio di ciò è sicuramente l'opera di Francesco Mazzola, detto il Parmigianino, il quale veicola in direzione manieristica l'opera del maestro Correggio, dal quale muta soprattutto la raffinatezza d'esecuzione negli incarnati “di porcellana”, come si evince da La Madonna dal Collo Lungo, opera che testimonia come la lezione classica sia completamente assorbita da questo nuovo ceppo di artisti che la dirigono attraverso nuove scoperte figurative: l'esecuzione sofisticata dei personaggi, l'attenzione per la sensualità, la raffinatezza delle vesti che cadono sui corpi sono da attribuirsi proprio alla volontà di rivoluzionare i canoni statici della rappresentazione pittorica a favore di un'arte intellettuale e mai ansiosa.

SPERIMENTALISMO ANTICLASSICO

Ed è proprio questa grande intenzione che porta Agnolo Bronzino, emblema del Manierismo Fiorentino, a realizzare Venere, Cupido e il Tempo, opera simboleggiante l'Amore sensuale: nella scena sono rappresentati Venere e Cupido, intenti nell'amarsi ma anche nell'ingannarsi; l'Inganno è rappresentato dietro alla Gioia (un putto che lancia petali di rosa sui due personaggi principali), da una figura ambigua e quasi demoniaca, mentre sulla sinistra si intravede la Disperazione, una donna che si strappa i capelli dalla nuca. Su quest'insieme di personaggi regna il Tempo, un vecchio che stende un tendaggio su questi personaggi sensuali ma ingannatori.

E' proprio quest'ultimo l'esempio più eclatante del clima delle corti cinquecentesche: ambienti lontani dalla realtà e dai dilemmi esistenziali e religiosi, entro i quali si consuma un benessere sia fisico che intellettuale; il fasto, la celebrazione, l'allegoria profana sono le parole chiave che porteranno artisti come Veronese, Palladio e Cellini ad operare rispettivamente per città (Venezia), borghesia signorile (le Ville Palladiane Capra e Barbaro) e monarchi (La Saliera di Francesco I di Francia di Benvenuto Cellini).