Movimento arte povera

Relazione e ricerca di arte contemporanea (2 pagine formato doc)

Appunto di claudia3s
ARTE POVERA:
Il movimento artistico “Arte povera” nasce in Italia sul finire degli anni sessanta, interessando principalmente l’area nord ed espandendosi dalle città di Torino e Milano fino a Napoli e Bari.
Il 1967 è l’anno decisivo, in cui compare la prima mostra “ARTE POVERA” curata dal critico del movimento, Germano Celant , presso la Galleria La Bertesca di Genova, dove sono chiamati ad esporre i fautori del movimento: Boetti, Fabro, Paolini, Pascali, Kounellis, Pistoletto, Merz e Prini.
La nuova arte nascente, appare in netto contrasto con l’arte tradizionale e la società contemporanea.


Essa si differenzia poiché gli artisti impiegano per le loro istallazioni elementi primari quali terra, acqua e fuoco, ma anche materiali poveri quali legno, ferro, stracci, plastica e scarti industriali.
L’utilizzo di questi materiali poveri si suppone erroneamente abbia coniato il nome dell’omonima corrente artistica, che deve invece la propria denominazione in referenza al “teatro povero” di Grotowski, nato negli stessi anni.
Grotowski, regista teatrale polacco, una delle figure di spicco dell'avanguardia teatrale del Novecento, dichiarò che il teatro non avrebbe potuto né dovuto, competere con lo spettacolo travolgente del film, ma, al contrario, avrebbe dovuto concentrarsi sulla radice più profonda dell'atto teatrale: gli attori di fronte agli spettatori.


Tratto spunto da queste parole, nel 1970 Celant esordisce con una serie di mostre e scritti come ‘Conceptual Art’, ‘Fash Art’,  ‘Arte Povera’, ‘Land Art’ , delineando la teoria e fisionomia del movimento artistico.
La nuova arte per lui consiste essenzialmente «nel ridurre ai minimi termini, nell'impoverire i segni, per ridurli ai loro archetipi».
Nell’Italia degli anni Sessanta, Kounellis e i suoi compagni artisti sentono la necessità di trasferire la loro eredità culturale in un linguaggio ed un contesto contemporanei. 


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