Paolo Uccello, Piero della Francesca e Verrocchio

Riassunto delle opere di alcuni artisti: Paolo Uccello, Piero della Francesca e Verrocchio (5 pagine formato doc)

Appunto di columbia10

PAOLO UCCELLO, PIERO DELLA FRANCESCA E VERROCCHIO

Paolo Uccello: è importante per la prospettiva geometrica-razionale, prospettiva matematica inventata da Brunelleschi, teorizzata da Leon Battista Alberti.

Paolo Uccello si è dedicato ad accurati studi prospettici riscontrabili nelle sue opere. La prospettiva veniva utilizzata per realizzare: volumi cristallini.

MONUMENTO EQUESTRE A GIOVANNI ACUTO

La sua prima opera fu il monumento equestre realizzato nel Duomo di Firenze per Giovanni Acuto.

È un monumento equestre in pittura. Ad accentuare la somiglianza con il bronzo dovevano essere i colori, il verdastro usato da Paolo Uccello e il fatto che abbia dipinto con questo verde anche la basa sulla quale si poggia il cavallo che consiste nella tomba, non hanno fatto altro che far sembrare la figura irreale. Tutto è stato collocato in prospettiva ma esistono due punti di vista infatti la base ha un prospettiva verso il basso mentre il gruppo equestre è visto dal basso. Questo ha portato alla formazione di 2 ipotesi:

1) che si tratti di un errore;

2)che il pittore lo abbia fatto appositamente.

É possibile che si tratti di un errore data la precisione prospettica con cui sono condotte le singole parti,però è possibile che Paolo Uccello abbia voluto questo dato che crea spesso ogni oggetto con una sua propria prospettiva, ottenendo un significato di irrealtà, di astrazione geometrica. Nel cavallo e anche nella base sono molto accentuati sui volumi grazie a molti chiaroscuri e ombre come ad esempio nell’armatura del cavaliere o nella corporatura del cavallo.
Tutto è sottoposto a una rigorosa geometrizzante. Il rettangolo della composizione è diviso orizzontalmente e verticalmente da due linee che si incontrano nel centro; la coda e la testa del cavallo sono racchiuse in 2 cerchi mentre le gambe si dispongono secondo le bisettrici diagonali.

Rinascimento italiano: Brunelleschi, Donatello, Masaccio e Alberti

PAOLO UCCELLO: STORIE DI NOE'

Diluvio universale: eseguiti nel chiosco Vede di Santa Maria Novella. Viene rappresentato sulla sinistra il diluvio e sulla destra la recessione delle acque. Ciò permette a Paolo di riprodurre 2 volte l’arca: una volta nel bel mezzo della tempesta con il vento che sradica alberi e gli uomini che cercano riparo come possono attaccati all’arca per non essere strappati mentre intorno altri cercano di nuotare o di rimanere a galla in una botte o addirittura altri continuano a lottare tra loro con un bastone; la seconda volta l’arca è rappresentata nel momento in cui Noè affacciato alla finestra accoglie la colomba che gli porta un ramoscello di ulivo. La doppia prospettiva non fa altro che allontanare il punto di fuga. In questo vasto spazio compare la umanità di Paolo che appare bloccata nei nitidi contorni delle figure che sono grandiose come i nudi della cappella Sistina. La stessa insistenza delle rughe nella testa di Noè scompare  nella figura monumentale dello stesso in primo piano. É stato detto che Noè in primo piano sembra sproporzionato rispetto all’arca ma questa ipotesi è stata smentita dalle linee prospettiche,la sua è una misura “morale”è l’”uomo” a uscire vincitore per le virtù dall’aspra contesa con le forze della natura. Nell’ara  Noè ha una prospettiva ad imbuto e sembra schiacciare tutti i personaggi che sono agitati. Nell’opera ci sono alcuni particolari che richiamano alcuni disegni prospettici che stava facendo ad esempio i Mazzocchi posti al collo di una persona seduta e di un uomo che sono ben distinguibili dall’alternanza a scacchiera dei colori. Il mazzocchio era l’anello solido che sosteneva il copricapo. Nel disegno prospettico è ottenuto componendo il mazzocchio in 8 cerchi e sezionando ciascuno in 32 punti raccordati fra loro con linee.

PAOLO UCCELLO: BATTAGLIA DI SAN ROMANO

L’opera più importante di Paolo Uccello è la Battaglia di San Romano, composta da 3 tele dipinte in onore do Niccolò da Tolentino nel corso della quale l’esercito Fiorentino sconfigge quello Senese. Le 3 tavole rappresentano un fatto reale, episodio che Paolo non aveva visto con i suoi occhi ma che conosceva bene. Però niente è reale niente della violenza di uno scontro armato è rimasto nelle pitture. I guerrieri si affrontano con i loro cavalli e sembrano autonomi: tutto è immobilizzato. Le zampe dei cavalli sollevate dal suolo sembrano che non debbano più cadere. A disumanizzare di più i cavalieri contribuisce l’armatura che li racchiude totalmente e li fa assomigliare a macchine metalliche, e anche se qualche cavaliere è a volto scoperto non traspare nessuna espressione. Ciò è dovuto dall’intelaiatura geometrica, con la sua rigidità che quasi incatena le figure.

PIERO DELLA FRANCESCA

Piero della Francesca: discepolo di Domenico Veneziano che è colui che ha raggiunto la massima perfezione nella pittura caratterizzata da una sintesi tra spazio fermo luce e colore e da una sezione aurea applicata in tutte le pere di Piero.

PIERO DELLA FRANCESCA: FLAGELLAZIONE DI CRISTO

La flagellazione: esse si svolge entro un’architettura classica greca per le colonne scanalate e rudentate con il capitello composito che sostengono architravi in linea retta, perciò anche i soffitti i cassettoni sono piani. La rettilineità delle parti architettoniche permette una totale realizzazione della prospettiva secondo linee convergenti nel punto di fuga. Il pavimento è diviso da strisce di marmo bianco, in grandi Quadrati ciascuno dei quali è diviso in quadratini di cotto 8 per ogni lato. La stessa cosa la troviamo nella decorazione a cassettoni del soffitto della sala e nel sottostante pavimento dove però troviamo l’alternanza tra marmi bianchi e scuri. Ma nel riquadro centrale dove è presente la colonna della tortura si inscrive una circonferenza in rapporto con la cilindricità della colonna che risulta centrata nell’ambiente. Ad evitare che nella parte superiore si verifichi l’effetto ottico della sovrapposizione in mancanza di altri punti di riferimento Piero colloca una statua in cui la testa e il braccio rialzato sono compresi nella facciata anteriore dell’architrave che divide il quadrato centrale del soffitto da quello più lontano.