Rivoluzione francese e Napoleone Bonaparte: riassunto
Verso la rivoluzione, gli esordi della rivoluzione, dalla Monarchia costituzionale alla Repubblica, i primi anni della Repubblica, dal terrore al Consolato, l'Impero, la ristrutturazione e la politica espansionistica dello Stato. Riassunto della Rivoluzione francese e Napoleone Bonaparte (5 pagine formato doc)
RIVOLUZIONE FRANCESE E NAPOLEONE BONAPARTE: RIASSUNTO
La Rivoluzione francese. Verso la rivoluzione: Nel 1789, nobili e clero detenevano circa il 40% della proprietà fondiaria francese, la principale fonte di ricchezza, poiché il paese lavorava nei settori connessi all’agricoltura, ed erano esclusi dalle tasse. Le tasse ricadevano esclusivamente sul “Terzo Stato”, formato da chi non era né nobile o faceva parte del clero.
Nobili ed ecclesiastici inoltre, avevano il diritto di incassare contributi dai contadini. I nobili avevano il monopolio sulle alte cariche dello stato, e insieme al clero esercitava ovunque la funzione di giudici. Con la salita di Luigi XVI al trono, l’economia tendeva all’arresto, erano colpiti principalmente i contadini, insieme ai lavoratori urbani. In seguito all’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità a causa di cattivi raccolti, la porterà al limite. In questa situazione i controllori delle finanze cercarono di risolvere il problema con due strategie. Ispirazione fisiocratica, con interpreti Turgot e Calonne con la promozione di una politica liberalista eliminando ogni vincolo legato al commercio e unendo la privatizzazione della terra.Dalla Rivoluzione francese a Napoleone Bonaparte: riassunto
NAPOLEONE BONAPARTE NELLA RIVOLUZIONE FRANCESE: RIASSUNTO
Imposta fondiaria generale per riscuotere da tutti senza piu eccezzioni. Necker mirava a ridurre la spesa pubblica eliminando le spese inutili : costi della corte, regalie, pensioni di Luigi XVI. Rendendo pubblico il bilancio dello stato che documentava gli sprechi, venne cacciato per sicurezza dei nobili. Questo perche nobilttà e clero erano riusciti a bloccare gli ordinamenti vigenti che erano solo a favore dei due stati più potenti. Il re di fronte al rifiuto di approvazione di una nuova imposta, lo sciolse. Ciò porto alla convocazione dei Stati Generali. Dove nobiltà e clero protestavano per conservare gli ordini vigenti, ma la popolazione si mobilitò e discusse, man mano quindi venne fuori l’illuminismo nei strati piu colti del popolo, che con la ragione cercarono di porre fine a questi ordinamenti giusti solo per pochi.
DALLA RIVOLUZIONE FRANCESE A NAPOLEONE BONAPARTE: RIASSUNTO
Sieyes pubblico un paphlet (breve scritto, con tono politico e satirico) in cui attacco nobiltà e clero. Dove sosteneva che la costituzione accordasse a ognuno la libertà di pensiero conferendo alla popolazione la sovranità. Nel terzo stato facevano parte la maggior parte dei francesi, ma all’assemblea convocata nei stati generali il voto espresso dal terzo stato contava quanto gli altri stati e per questo erano sempre in “svantaggio”. Per questo il terzo stato chiesero una modifica al regolamento portando il doppio dei deputati attuali (300->600), ed un unica assemblea comune invece che tre divise così ognuno era libero di voto. Vi fù anche una proposta di un assemblea parallela redatta solo da rappresentanti femminili. Il re aderi alla prima richiesta e rifiutò le altre. Ma durante queste contrattazioni i lavoratori del St.Antoine scesere in piazza per chiedere la riduzione del costo del pane, e appoggiare le proposte del terzo stato. Sul terreno rimasere trecento morti colpiti dal fuoco e dalle lame dell’esercito.