Imperialismo e società di massa
Principali avvenimenti di carattere economico, sociale e politico che segnano il passaggio dall'Ottocento al Novecento (3 pagine formato doc)
L’ETÀ DELL’IMPERIALISMO E LA SOCIETÀ DI MASSA
Nel 1873 ebbe inizio, dopo un ventennio di grande sviluppo, una crisi, poi denominata grande depressione e destinata a durare fino al 1896, che ebbe come causa congiunturale il boom speculativo del 1873 provocato dalla conclusione della guerra franco-prussiana.
I 5 miliardi di franchi-oro pagati dalla Francia come risarcimento mise in circolo un’enorme quantità di capitali rendendo possibili ingenti investimenti. Il rialzo di alcuni titoli oltre il loro effettivo valore generò nel 1873 il fallimento di alcune banche austriche che trascinarono gran parte delle imprese europee.
Tuttavia la grande depressione presenta le sue cause strutturali. In primo luogo la progressiva riduzione degli investimenti nel settore ferroviario provocò un rallentamento degli investimenti negli altri settori. Inoltre si fece sentire sempre di più, in ambito agricolo, la concorrenza degli Stati Uniti, dotati di un’agricoltura estensiva e meccanizzata. Notevole rilevanza ebbe anche l’ascesa di grandi potenze industriali come Stati Uniti, Giappone e Russia che non avevano più necessità di importare dall’Europa. Si innescò così una crisi di sovrapproduzione: il mercato interno era troppo ristretto per accogliere e consumare tutte le merci prodotte.
I governi europei dovettero rinunciare al liberalismo ed adottare misure doganali per fronteggiare la concorrenza estera. Inoltre, in seguito alla crisi, le industrie fallite vennero acquistate a prezzi bassissimi da poche grandi imprese: nacquero così i monopoli, in grado di produrre grandi quantità di merci e di controllare i prezzi.
Per superare la crisi era indispensabile procedere all’espansione del mercato interno e internazionale per allargare il numero dei consumatori. Così come reazione alla crisi le principali potenze si lanciarono a una nuova modalità di colonialismo, denominata imperialismo nel 1902 dall’economista Hobson, fondato sul controllo degli scambi commerciali tra paesi ricchi, produttori, e paesi poveri, fornitori di materie prime, creando così aree economiche protette dalla concorrenza internazionale.