L'Italia repubblicana: riassunto dettagliato
Riassunto dettagliato della storia dell'Italia repubblicana, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale (2 pagine formato doc)
ITALIA REPUBBLICANA: RIASSUNTO
L’Italia repubblicana. Il primo governo successivo al 25 aprile 1945 fu presieduto da Ferruccio Parri e ne facevano parte il Partito comunista, il Partito socialista, il Partito d’azione, la Democrazia cristiana e la Democrazia del lavoro.
Nelle grandi città si ebbe una riorganizzazione guidata dai nuovi amministratori insediati dal Clnai. Il governo Parri non poté fare lo stesso a causa dei forti contrasti tra i vari partiti: la sinistra puntava a indire tempestivamente le nuove elezioni, mentre le forze moderate puntavano al ristabilimento dello status quo con il sostegno delle forze anglo-americane e della chiesa cattolica. Due furono i terreni di scontro tra gli opposti schieramenti: l’epurazione e la riforma tributaria.- l’epurazione, ossia l’allontanamento dagli apparati statali di chi aveva avuto posizioni amministrative nel passato regime, rappresentava un passo importante per il rinnovamento istituzionale, ma contrastato dalle forze moderate. Successivamente, un’amnistia del 1949 promulgata dal ministro della Giustizia Togliatti fece sì che gli epurati potessero essere reintegrati in servizio.
- La riforma tributaria intendeva associare al riordino monetario un’imposta progressiva sui profitti di guerra in modo da evitare l’inflazione, ma l’opposizione della componente liberale finì per portare alla crisi del governo Parri.
Nel dicembre 1945 il governo passò nelle mani di Alcide De Gasperi, a cui fu sottoposta l’Italia settentrionale
Nell’immediato dopoguerra due erano i principali problemi: la forma istituzionale dello stato, monarchica o repubblicana, e la nuova costituzione. Ma il timore che si venisse a formare una spaccatura fra l’elettorato moderato, legato alla monarchia, e i partiti, favorevoli alla repubblica, fece preferire l’opzione del referendum da tenersi contemporaneamente alle elezioni per l’Assemblea costituente, indette il 2 giugno 1946 a suffragio universale, anche femminile. Il sovrano Umberto II dovette prendere la via dell’esilio, e alle elezioni per l’Assemblea costituente si ebbe una maggioranza della Democrazia cristiana con il 35% dei voti e un 39% cumulativo tra socialisti e comunisti.
L'Italia repubblicana: riassunto
CONSUMI E POLITICA NELL'ITALIA REPUBBLICANA: RIASSUNTO
All’interno della Costituente prevalse un clima di collaborazione tra i partiti: la carta Costituzionale, stesa da una commissione di 75 membri presieduta da Meuccio Ruini, fu approvata il 1° gennaio 1948. Essa dirigeva una repubblica democratica parlamentare, essenzialmente antifascista. La nuova costituzione era stata fatta in modo tale da non avere più nulla a che fare con il vecchi regime. Una scelta analoga fu fatta in Germania, dove la costituzione era di stampo antinazista.
La contrapposizione tra le forze governative e quelle di sinistra di intensificò in occasione della campagna elettorale precedente le elezione dell’aprile 1948. Infatti, la propaganda politica fu caratterizzata da un violento scontro fra Dc e Pci: la Dc presentò infatti le elezioni come una sorta di scelta tra libertà e totalitarismo comunista. La battaglia elettorale, condotta quindi come una vera e propria crociata anticomunista, si concluse con la vittoria schiacciante della Dc.