Il 600 in Olanda, Inghilterra e Francia
La crisi del '600 in Olanda, Inghilterra e Francia: riassunto (2 pagine formato doc)
IL 600 IN OLANDA, INGHILTERRA E FRANCIA
Il seicento.
Molti fattori inducono a credere che il 600 sia stato un secolo di crisi: l’esaurimento della crescita demografica ed economica cinquecentesca, l’epidemia rivoluzionaria che alla metà del secolo sconvolse l’intera Europa dalla Francia all’Inghilterra, dal Regno di Napoli alla Catalogna, dal Portogallo all’Europa orientale; la crisi ideale connessa tanto all’esplosione di un intolleranza religiosa quanto al vacuo estetismo del Barocco.STORIA DELL'OLANDA IN BREVE
Eppure il 600 fu anche “l’età dell’oro” dell’Olanda epoca in cui in Inghilterra si posero le basi per la rivoluzione industriale, fu il secolo della rivoluzione scientifica e della sconfitta dell’intolleranza religiosa. Le realtà nazionali erano molto diverse e non ostante questo ci furono dei fenomeni di continuità del periodo precedente e forse per questo che il 600 è stato un secolo di crisi.
La crescita della popolazione si arrestò, qualcuno parla di lieve incremento, qualcuno di un lieve ribasso ma i dati certificano una stabilità o stagnazione economico-demografica.
L'Olanda del seicento: riassunto
Tutta via questo secolo non è stato di crisi per tutti perché ha determinato la crisi delle potenze mediterranee me ha visto riemergere quelle atlantiche.
I sintomi più visibili del malessere dell’economia seicentesca furono: la diminuzione della produzione sia in campo agricolo che in campo industriale.
Il calo del volume complessivo degli scambi commerciali riscontrabile tanto nel mediterraneo quanto nell’atlantico.
Il ribaltamento dell’andamento dei prezzi ( specie quelli dei prodotti agricoli) che erano cresciuti per tutto il 500.
Il 500 fu un secolo rigoglioso per l’agricoltura ma a beneficio dei proprietari terrieri che aumentarono i canoni d’affitto, e ingrandivano i loro possedimenti, invece i contadini videro peggiorare le loro condizioni in tutta l’Europa. Questo processo ha acquistato il nome di rifeudalizzazione: la ricchezza del proprietario derivò sempre meno dall’incremento della produzione e sempre più dall’impoverimento dei contadini.
IL 600 IN INGHILTERRA
Nel 1580 L’Inghilterra giunge ad un accordo con l’Impero Ottomano, ottenendo per i suoi mercanti quelle capitolazioni che sino ad allora erano state concesse solo ai Francesi e ai Veneziani.
Capitolazioni, appunto, erano accordi in virtù dei quali la Sublime Porta riconosceva agli stranieri vari privilegi, tra cui quello di esercitare liberamente l’attività commerciale nei territori sottoposti alla sua sovranità.
1586-1590 l’Italia non riesce più a far fronte al fabbisogno di cereali a causa del cattivo andamento dei raccolti, così le navi degli Olandesi incominciarono a rifornire la penisola di grano baltico.
Il fatto che i territori del mediterraneo siano stati scalzati dal predominio e che il commercio ormai si estenda verso il nord: l’atlantico, è legato soprattutto all’entrata degli olandesi e inglesi nel Mediterraneo che avevano come obiettivo la distribuzione di prodotti baltici.
Nel 1570 la flotta olandese superava quella inglese, francese, scozzese, tedesca, spagnola e portoghese messe insieme; nel corso del 600 conobbero un eccezionale sviluppo anche le attività manifatturiere e agricole.
Verso la metà del secolo la Francia e l’Inghilterra incominciarono ad esportare grano, mentre l’area italiana era da tempo diventata autosufficiente (questo perché era venuta a formarsi una stagnazione demografica e quindi la domanda di cereali diminuiva).
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