Sparta: storia e caratteristiche

Riassunto di Sparta: posizione geografica, storia e caratteristiche della società spartana e dell’educazione spartana

Sparta: storia e caratteristiche
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Sparta: storia e caratteristiche

Sparta era il capoluogo della Laconia (oggi il Peloponneso meridionale) terra ricca di cereali, vigne e uliveti. Quella di Sparta era una regione fertile, che avrebbe potuto dar vita ad una civiltà fiorente. Invece, per il sistema di governo e di vita che vi si formò - una dittatura militare che assoggettò l'intera popolazione dei contadini - diventò uno dei luoghi più miseri della Grecia.

Sparta, una dittatura militare

Sparta
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Sparta, durante il periodo antico delle emigrazioni, era stato conquistata da alcune bellicose tribù di Dori che si erano impadroniti della terra e avevano costretto i vinti a lavorarla per loro. Con il passare dei secoli, i discendenti di quei primi conquistatori anziché fondersi con i vinti e cercare una forma di pacifica convivenza, vollero mantenere immutato il primitivo dominio: formarono così una classe chiusa, gli spartiati, una minoranza che per conservare il potere visse con le armi in pugno, al pari di un esercito accampato in un paese nemico.
Lo Stato che essi crearono, quello di Sparta, era di fatto una dittatura militare, un governo formato di soldati che si impose con la violenza brutale e che si sostenne non con le buone leggi ma con la disciplina più rigorosa e spietata.

L'ordinamento politico di Sparta

Le caratteristiche politiche di Sparta erano attribuite secondo gli antichi a Licurgo, un legislatore leggendario vissuto alla fine del VII sec. a.C.

  • Il regime politico in vigore a Sparta era l'oligarchia ("governo di pochi").
  • Al vertice del governo spartano c'erano due re (diarchia) la cui carica era ereditaria; avevano il compito di comandare gli eserciti e svolgere i compiti sacerdotali in città; non avevano funzioni politiche importanti.
  • L'assemblea dei cittadini (apella) era diversa da quella delle altre polis greche perché era la riunione di un corpo militare; i suoi compiti erano: approvare o respingere le proposte di un consiglio ristretto (gerusia) di cui facevano parte i due re e 28 anziani (Geronti) eletti a vita, e le proposte di 5 Efori, magistrati eletti annualmente dall'assemblea. I loro compiti erano molto importanti: avevano funzioni giudiziarie (amministravano la giustizia e giudicavano l'operato dei due re), funzioni esecutive e di controllo (controllavano l'applicazione delle leggi, l'educazione dei giovani.....).

Il controllo dei popoli

L'esercito spartano tra il VII e il VI sec. a.C. era diventato il più efficiente del mondo greco ma il numero dei sudditi era più grande di quello degli spartani: come controllare le comunità sottomesse nel Peloponneso, per impedire le ribellioni? Attraverso una rigida organizzazione della società.

Gli spartiati

A Sparta il numero dei cittadini, detti Spartiati, era in minoranza rispetto al numero degli abitanti della Laconia e della Messenia. L'unica attività dei cittadini consisteva nell'addestramento militare. Fin dalla nascita il cittadino dipendeva dalla polis, a 7 anni il bambino veniva sottratto alla madre e fino a vent'anni era affidato alle cure della polis che provvedeva a farne un soldato. Il cittadino spartano doveva essere un guerriero fisicamente prestante, abile nell'uso delle armi e disciplinato.

Gli iloti e i perieci

Mentre i cittadini spartani si dedicavano alle attività militari e politiche, gli iloti - i discendenti delle popolazioni locali - messeni e laconi, ovvero i popoli conquistati e colonizzati - si occupavano delle attività produttive.

Vivevano in piccoli nuclei, non avevano alcun diritto politico ma potevano tenere metà del raccolto.
I perieci erano di origine dorica e non avevano preso parte alla formazione della polis. Vivevano lungo le coste, avevano obblighi militari ma non partecipavano alla vita politica.

La vita a Sparta

A Sparta, chi appariva gracile e inadatto a diventare un robusto soldato, veniva gettato in un burrone del monte Taigèto. I bambini robusti rimanevano fino a sette anni in famiglia, poi li prendeva lo Stato, che li restituiva alla libertà soltanto 53 anni più tardi, quando erano già alle soglie della vecchiaia. Riuniti in caserme, questi giovani venivano sottoposti ad un addestramento via via più severo che li irrobustiva nel corpo e li abituava alla disciplina, all'ubbidienza, all'uso delle armi. Era una vita durissima e rozza. Le regole?

  • Parlare poco e, quando si parlava, essere brevi, concisi (il termine "laconico" = di poche parole, è di origine spartana).
  • Indossare sempre i medesimi abiti, d'estate e d'inverno; mangiare sobriamente e non lamentarsi se il cibo mancava. Perché imparassero ad arrangiarsi ed a fare da sè ì giovani spartani in certi periodi venivano lasciati senza cibo. Costretti a rubacchiare per vivere, nessuno li rimproverava per questo: furti, ruberie, bugie erano considerate virtù se erano poste al servizio dello Stato. Ma chi si faceva scoprire, veniva picchiato a sangue a colpi di verga, per essersi mostrato poco scaltro.
  • All'istruzione e alla cultura non si dava alcuna importanza: ai giovani venivano fatte imparare poche poesie a memoria, esaltanti il coraggio in guerra, e qualche canzone militare, per incitare al combattimento.
  • A 20 anni si diventava soldati e si rimaneva soldati fino a 30 facendo vita da caserma.
  • Dopo i 30 anni il cittadino spartano lasciava l'esercito e disponeva di un po' d'indipendenza personale. Tuttavia poteva sempre essere richiamato sotto le armi, e non gli era permesso recarsi all'estero e neppure lasciare la città dove era obbligato a cenare in mense comuni, per non perdere l'abitudine alla vita di caserma. Soltanto quando aveva raggiunto l'età di sessant'anni, lo Spartano poteva vivere come meglio credeva. Era questo il momento in cui entrava a far parte della vita politica e del governo.

È facile immaginare che cosa accadeva: questi ex soldati, che non avevano conosciuto altro che una vita di sacrifici e di disciplina durissima, trasformatisi in governanti diventavano capi rigorosissimi ed esigenti, che perpetuavano nelle giovani generazioni i medesimi sistemi di vita e di governo che avevano subito. E il lavoro? Agli Spartiati (gli aristocratici) era rigorosamente proibito compiere qualsiasi tipo di lavoro che non fosse l'addestramento militare, la guerra, il governo. Tutte le altre attività, erano riservate al sudditi che dovevano lavorare, ubbidire, tacere: erano gli Iloti e i Perieci.

Conclusioni

Sparta fu una città aperta a molti influssi culturali ma essendo quasi sempre in guerra limitò l'immigrazione di stranieri e non modificò l'ordinamento politico.
Restò sempre una città di povero aspetto, rozza e disadorna: l'industria e il commercio non decollarono mai e l'unica attività economica fu l'agricoltura nella sua forma primitiva e servile.

Quando venne inventata la moneta, Sparta a differenza delle altre città greche che ne fecero un largo uso per far progredire il commercio, si mostrò ostile. "La moneta - dissero gli Spartani - farà nascere la corruzione". L'unica moneta che si coniò a Sparta era di ferro e pesantissima: ciò per scoraggiare i cittadini ad usarla e desiderarla. L'unico campo in cui Sparta prevalse fu l'esercito; organizzatissimo e formato da uomini disciplinati e valorosi. Tuttavia, quando si trattò di combattere per difendere la patria, tra tutti i greci furono gli ateniesi a distinguersi per il coraggio perché, al contrario degli Spartani, amavano sopra ogni cosa la libertà ed era ciò per cui lottarono.

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    Domande & Risposte
  • Dove e come nasce Sparta?

    Le origini di Sparta risalgono ad un periodo che va dal XIII al X secolo a.C. In questi anni la popolazione indoeuropea dei Dori invase la regione della Laconia, nel Peloponneso, e qui fondarono la città di Sparta.

  • In quale regione della Grecia si trova Sparta?

    La Laconia.

  • Come era la vita a Sparta?

    La donna a Sparta era libera. Le donne anche se sposate non dovevano dedicarsi ai lavori domestici e potevano praticare attività sportive. Avevano però il compito di partorire i futuri guerrieri spartani ed educarli fino ai sette anni. Il bambino poi veniva sottratto alla madre e affidato alle cure della polis che provvedeva a farne un soldato.

  • Come era organizzata la società spartana?

    Il regime politico in vigore a Sparta era l’oligarchia e al vertice del governo c’erano due re la cui carica era ereditaria. La società spartana era organizzata in tre classi sociali: Spartiati, Perieci e Iloti.

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