Seconda guerra mondiale: riassunto degli eventi più importanti fino al 1943

Seconda guerra mondiale: riassunto degli eventi più importanti dal 1939 al 1943 e sui diversi aspetti del conflitto. Riassunto schematico di storia

Seconda guerra mondiale: riassunto degli eventi più importanti fino al 1943
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SECONDA GUERRA MONDIALE

Seconda guerra mondiale: lo sbarco in Normandia
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La seconda guerra mondiale viene tradizionalmente fatta iniziare con un evento. Nel Marzo 1939, la politica espansionistica di Hitler si diresse verso un nuovo obiettivo: La Polonia, che era la prima tappa verso la conquista di tutta l’Europa Orientale. Francia e Gran Bretagna infatti, avevano garantito al Governo polacco l’indipendenza della Polonia e che sarebbero intervenute in sua difesa se la Germania avesse attaccato.

Hitler strinse prima il Patto d’Acciaio con l’Italia (Maggio 1939), che rinsaldava l’alleanza con l’alleato fascista, poi firmò il Patto di non aggressione con l’Unione Sovietica di Stalin (Agosto 1939), con cui Hitler si assicurava il non intervento dell’Unione Sovietica nel caso di attacco della Polonia.

L'INIZIO DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE

Nel suo progetto di dominare l’Europa Orientale, l’esercito tedesco di Hitler il 1 Settembre del ’39 invade la Polonia. L’esercito tedesco era troppo superiore rispetto a quello polacco che, in meno di un mese fu travolto, e il governo polacco fu costretto ad andare in esilio a Londra. La guerra lampo dell’esercito tedesco preoccupò tutto il mondo.

Il 3 Settembre Francia e Gran Bretagna dichiararono guerra alla Germania ma si dimostrarono assolutamente impreparate dal punto di vista militare. Dopo la caduta della Polonia, Hitler procedette,verso l’inizio del ’40, a un’altra guerra lampo. Con la conquista di Danimarca e Norvegia. Francia e Inghilterra assistevano impotenti e incerti sul da farsi, all’avanzata di Hitler in Europa.

Nel Maggio 1940, in poche settimane Hitler riuscì a conquistare pure la Francia, occupando Parigi. L’esercito tedesco occupava anche Belgio e Olanda. L’Italia entra in guerra il 10 Giugno 1940, dichiarando guerra alla Francia. Mussolini insieme al suo alleato Hitler dichiarò guerra a una Francia ormai travolta dall’ esercito tedesco. Lo scontro militare con la Francia durò pochissime settimane, e il 22 Giugno la Francia firmava l’armistizio a Compiégne.

Il territorio francese nel ’40 risultò diviso in due parti: la Parte Settentrionale era sotto il controllo tedesco, quella meridionale era guidato da un governo alleato dei tedeschi con a capo il maresciallo Petain e con capitale Vichy. Il movimento anti-fascista francese era invece guidato dal generale Charles De Gaulle.

Nell’estate del ’40 Hitler pensò di invadere e attaccare anche l’Inghilterra, ma il progetto non venne mai attuato per la strenua resistenza dell’aviazione inglese.

SECONDA GUERRA MONDIALE: L'ITALIA IN GUERRA

Le brillanti vittorie ottenute dalla Germania, mettevano in evidenza l’inferiorità dell’Italia rispetto alla Germania; Mussolini cercò quindi di ritagliare per l’Italia, un ruolo autonomo: la così detta Guerra Parallela.

In Germania e Italia vi era una profonda alleanza determinata dalla stessa politica e dalla stessa ideologia. Italia e Germania infatti firmarono un patto tripartito con il Giappone. La Guerra Parallela di Mussolini, si svolse in aree distinte: il Mediterraneo, l’Africa e la Regione Balcanica.

Alla fine del ’40 l’Italia sferrò due offensive, una in Africa e l’altra in Albania e Grecia. In Africa, la controffensiva dell’esercito britannico determinò la disfatta italiana, mentre l’esercito greco appoggiato da quello inglese travolse quello italiano. Anche nel Mediterraneo l’Italia subì gravissime sconfitte: la flotta inglese vinse la battaglia di Punta Stilo di Capo Teulada e di Capo Matapan.

Il completo fallimento della Guerra Parallela di Mussolini spinse Hitler a intervenire in aiuto dell’esercito italiano. Hitler mandò uno dei suoi generali, Erwin Rommel, al capo del colpo di spedizione dell’AfrikaCorps, con cui si sperava di riprendere il controllo della situazione.

L’esercito tedesco intervenne anche nei Balcani, occupando prima la Jugoslavia e poi la Grecia.

Nella primavera del 1941, l’asse italo-tedesco, sembrava aver vinto la guerra, in quanto controllava praticamente tutta l’Europa. Facevano eccezione Svezia, Svizzera Spagna e Portogallo che si erano dichiarati neutrali e non intervennero nel conflitto.

Gli obiettivi per Hitler diventarono due: da un lato l’espansione verso est e verso la Russia e l’altro obiettivo era l’avanzata in Egitto e in Medio Oriente. Un altro teatro della guerra era l’Oceano Atlantico. Il 1940 infatti, la Germania aveva iniziato una guerra sottomarina contro l’Inghilterra. Le Unità Navali inglesi avevano più volte sconfitto le navi tedesche, e quindi mantennero la loro supremazia inglese sul mare. Il presidente Roosevelt era nettamente anti-nazista, ma il Congresso Americano era favorevole a mantenere una politica isolazionistica.

Nel 1939, Roosevelt aveva comunque iniziato un programma di aiuti militari alla Gran Bretagna, fornendo armi e nel 1940 anche delle navi che potevano servire a difendere l’isola dall’ eventuale attacco tedesco. Nell’agosto del ’41, Roosevelt e il Primo Ministro inglese Churchill, sottoscrissero la Carta Atlantica, che riprendeva i temi delle quattro libertà dei popoli, e che puntava a rinsaldare l’amicizia tra Stati Uniti e Gran Bretagna.

GLI STATI UNITI IN GUERRA

A portare gli Stati Uniti dentro la guerra fu un evento inatteso: l’attacco aeronavale del Giappone nelle isole Hawaii che causò la morte di più di 3000 soldati americani. In Giappone aveva prevalso l’ala più nazionalista che puntava a imporre l’egemonia del Giappone in tutta l’area del Pacifico. Dal 1940 Hitler aveva preparato un piano dell’invasione dell’URSS, allo scopo di impadronirsi delle industrie e delle risorse naturali sovietiche.

ASSEDIO DI LENINGRADO

Hitler ruppe quindi, il Patto di non aggressione con Stalin, che era durarono solo due anni. L’esercito russo all’inizio fu rapidamente travolto, e cominciò a ripiegare all’interno.

L’attacco tedesco fu portato sia dal Nord che dal Sud e per le prime settimane fu un’avanzata inarrestabile che travolse l’armata russa. Dopo sei mesi, i tedeschi erano avanzati, e tentarono poi la conquista della città di Leningrado, che resistette eroicamente all’assedio di due anni e mezzo.

Per la prima volta l’esercito tedesco era stato fermato dalla grande resistenza dell’esercito Sovietico e del popolo.

Fu un grande sforzo collettivo che riuscì a fermare Hitler, ma che costò all’Unione Sovietica venti milioni di morti. Di tutta questa politica di sterminio, fu protagonista l’esercito tedesco su ordine dello stesso Hitler, che puntava alla distruzione degli ebrei e alla sottomissione degli stati considerati inferiori. Dal 1942, grazie al generale Zukow, l’esercito sovietico iniziò la controffensiva.

BATTAGLIE DI MODWAY E GUADALCANA

Alla metà del 1942 il Giappone dominava su quasi tutta l’area del Pacifico. Dall’estate del ’42 però, iniziò la controffensiva americana, che sconfisse i giapponesi nelle battaglie aeronavali di Modway e Guadalcana, L’avanzata giapponese venne così fermata all’inizio del 1943. Qui nell’ottobre del ’42 l’esercito inglese guidato dal generale Montgomery scatenò una controffensiva che travolse l’esercito italo-tedesco in Egitto nella battaglia di El Alamein.

Con lo sbarco, a novembre, di un’armata americana guidata dal generale Eisenhower, la sconfitta italo - tedesca nel nord America, fu completa. Nel gennaio del 1943 il generale tedesco Rommel fu costretto ad abbandonare la Libia e a maggio, italiani e tedeschi si arresero all’esercito anglo-americano.

BATTAGLIA DI STALINGRADO

La terza battaglia decisiva per le sorti della guerra, fu quella di Stalingrado in Russia. Tra la fine del ’42 e l’inizio del 43, si combatté una durissima battaglia che vide la sconfitta della VI armata del generale tedesco Von Paulus, che fu costretto alla ritirata, che sconvolse anche l’armata italiana in Russia.

Lo sbarco americano in Sicilia, avvenuto il 10 luglio 1943 accelerò la caduta del regime fascista. Il regime era stato fortemente indebolito, dalla doppia sconfitta in Nordafrica e in Russia e i bombardamenti avevano messo in forte crisi il consenso del popolo per Mussolini.

Lo sbarco in Italia era stato deciso nel gennaio del 43, alla conferenza di Casablanca da Roosevelt e Churchill. In poco più di un mese, l’esercito alleato conquistò tutta la Sicilia, e venne accolto favorevolmente dalla popolazione locale.

L'ARMISTIZIO DI CASSIBILE E LA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA

La perdita della Sicilia fu un colpo mortale per il regime fascista e per Mussolini: Il 25 luglio del 1943 durante la seduta del Gran Consiglio del fascismo, Mussolini fu messo in minoranza.

Il Re nominò capo del governo il maresciallo Pietro Badoglio, e fece arrestare Mussolini. Il Fascismo era finito.

Durante i 45 giorni del suo governo, Badoglio dovette affrontare molteplici problemi, a cominciare dalla presenza dell’esercito tedesco in Italia. Badoglio e gli alleati, avanti delle trattative segrete, che si conclusero con l’armistizio di Cassibile (paesino di Siracusa) il 3 settembre del ‘43, con cui l’Italia usciva dal conflitto.

L’8 settembre venne dato l’annuncio di un armistizio. Nel frattempo, gli Anglo-Americani nel giro di poche settimane controllarono tutto il Sud Italia, mentre il Re e Badoglio si rifugiavano a Brindisi, sotto la protezione degli alleati.

Nasceva così il Regno del Sud, guidato dal Re e sostenuto dagli Anglo-Americani, che dichiarò guerra alla Germania.

Il 12 Settembre, Mussolini fu liberato dalla prigione, da un commando tedesco, e posto al capo di un nuovo Stato: la Repubblica Sociale Italiana, che controllava tutto il Centro Nord dell’Italia ed era alleata della Germania.

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