Assolutismo inglese: riassunto
Riassunto dettagliato sull'Assolutismo inglese (2 pagine formato doc)
ASSOLUTISMO INGLESE
Assolutismo Inglese. Costituzionalismo: Fin dal Medioevo si sosteneva che il potere si dovesse dividere fra le diverse componenti della società.
Il potere del sovrano veniva limitato dall’esistenza di istanze universali, (come l’impero e il papato), comunità locali, i signori, il clero e le corporazioni. L’idea di fondo era che nessun governatore poteva considerarsi superiore al popolo e che quest’ultimo conservava il diritto di deporre eventualmente un sovrano ingiusto. Nel corso del tempo i sovrani avevano sottolineato sempre più la sacralità del loro potere, ma la tradizione occidentale del dualismo fra potere spirituale e temporale era troppo radicata perché il sovrano acquisisse entrambi i poteri. Si apparteneva alla società in quanto parte di ceti e non singoli individui, per cui la società dell’Europa era inegualitaria. A differenza delle altre società (come quella indiana) l’appartenenza ad un ceto non era strettamente ereditaria, ma, benché talvolta richiedesse più di una generazione, era mutevole nel tempo.
SOCIETA' INGLESE 1600
I sostenitori del diritto alla resistenza ritenevano che spettasse non al popolo ma alla nobiltà ribellarsi. Questa fase può essere definita “Costituzionalismo Aristocratico”; “Costituzionalismo” perché si sostenesse che il sovrano dovesse avere poteri limitati, “Aristocratico” perché si riteneva che solo l’aristocrazia avesse l’autorità per controbilanciare l’autorità regia. Hobbes, Locke e Spinoza erano tre filosofi secondo i quali all’origine della società vi era un “patto” fra gli individui che, per garantire la loro sicurezza, delegavano il potere a singoli o a un assemblea. Hobbes era un sostenitore dell’assolutismo, Locke e Spinoza assegnavano al potere la funzione di garantire diritti e libertà individuali, osteggiando ogni tipo di forma di potere assoluto. Lo stato era visto come una creazione artificiale fondata sugli individui e che aveva quindi come scopo principale il soddisfacimento dei loro bisogni e il riconoscimento dei loro diritti.
L’Inghilterra: Nel ‘600 fu l’Inghilterra a porsi alla testa del cambiamento politico in Europa. Gli inglesi ereditarono dal passato la Magna Charta Libertatum, imposta dai baroni inglesi al re Giovani “senza-terra“. Questo documento, confermato da suo figlio, Enrico III, prevedeva garanzie contro i prelievi fiscali straordinari, gli arresti arbitrari, l’appropriazione di beni degli orfani, delle vedove ecc.. In Inghilterra il governo assolutistico trovava forti resistenze nella Common Law, nel parlamento (composto dalla Camera dei Lord e dalla Camera dei Comuni, ereditari e rappresentanti eletti).
L’Inghilterra: Nel ‘600 fu l’Inghilterra a porsi alla testa del cambiamento politico in Europa. Gli inglesi ereditarono dal passato la Magna Charta Libertatum, imposta dai baroni inglesi al re Giovani “senza-terra“. Questo documento, confermato da suo figlio, Enrico III, prevedeva garanzie contro i prelievi fiscali straordinari, gli arresti arbitrari, l’appropriazione di beni degli orfani, delle vedove ecc.. In Inghilterra il governo assolutistico trovava forti resistenze nella Common Law, nel parlamento (composto dalla Camera dei Lord e dalla Camera dei Comuni, ereditari e rappresentanti eletti).
Stato moderno e Assolutismo: riassunto
MONARCHIA ASSOLUTA INGLESE
Anche le altre monarchie europee si trovarono in quel periodo in gravi difficoltà finanziarie, ma l’Inghilterra a differenza loro, non disponeva di fonti alternative di reddito; per cui in caso di necessità, il re era costretto a presentarsi dinanzi al parlamento per ottenere risorse finanziarie. Neppure l’incameramento dei beni ecclesiastici successivo allo scisma anglicano fu d’aiuto, poiché tali beni furono distribuiti ai sudditi per assicurarsi il loro sostegno. L’Inghilterra non poté così costituire un esercito stabile e una burocrazia dipendente dal sovrano.