Avvento del fascismo in Italia e la crisi del '29
Descrizione del fascismo in Italia e della crisi economica del '29 (2 pagine formato doc)
AVVENTO DEL FASCISMO IN ITALIA: RIASSUNTO
Avvento del fascismo in Italia.
Nel 1919 Mussolini formò il movimento di fasci di combattimento, inizialmente schierato con la sinistra. L’esaltazione della forza e della violenza rimasero anche quando il movimento passo a destra. I fasci di combattimento si strutturarono militarmente ed ebbe inizio lo squadrismo, dove i militanti detti camice nere cominciarono spedizioni punitive verso i socialisti e i popolari. Nelle elezioni del 1921 il blocco unitario dei fascisti permise a 35 di loro di salire in Parlamento e l’anno dopo si formò il Partito Nazionale Fascista (PNF).Durante il Congresso Fascista a Napoli decidono di marciare su Roma e Facta dichiarò lo stato d’Assedio, ma il Re Emanuele III lo rifiutò e incaricò Mussolini capo del Governo.
MUSSOLINI E IL FASCISMO: RIASSUNTO
Una volta al potere, Mussolini crea il Gran Consiglio del fascismo e grazie alla milizia volontaria per la sicurezza nazionale, viene protetto da tutti gli oppositori. Poteva contare sull’appoggio economico della Chiesa (Papa XI riconosceva il fascismo).
Mussolini per aumentare la sua autorità impose le dimissioni dei ministri popolari e passò al sistema di voto maggioritario e non piu proporzionale.Nel 1924 Giacomo Matteotti che era riformista viene assassinato dagli squadristi, e Mussolini non viene colpevolizzato perché aveva il controllo della polizia.
In segno di protesta ci fu la Secessione dell’Aventino, dove i deputati dell’opposizione abbandonarono il parlamento (coloro che stavano con Matteotti e che non volevano Mussolini), ma questo non cambio molto le cose.
Nel 1926 Mussolini soppresse ogni libertà con le Leggi fascistissime: stampa, persecuzione antifascisti, rafforzamento dei poteri del governo, introduzione della pena di morte, creazione di un tribunale per la difesa dello stato, forza polizia segreta, l’OVRA, scioglimento di tutti i partiti tranne quello fascista. Mussolini trionfava e otteneva così il pieno controllo del paese.
Storia del fascismo: riassunto
FASCISMO: PUNTI FONDAMENTALI
Uno dei limiti ai poteri fascisti era la Chiesa e la sua influenza sul popolo, quindi Mussolini nel 1929 firmò i Patti Lateranensi: la Chiesa riconosceva lo stato, il governo riconosceva il Vaticano; l’Italia si impegnava a risarcire il Vaticano dei territori persi; si concordano i rapporti tra Regno d’Italia e Chiesa .
Altro limite del totalitarismo era il Re, cui spettava il comando supremo delle forze armate, la scelta dei senatori e la nomina/revoca del capo del Governo. Mussolini si auto attribuì poteri tali per cui avrebbe risposto del proprio operato solo al Re, inoltre il potere legislativo passò al Governo. Durante questo ventennio fascista ci fu un aumento dell’industria e del terziario ma comunque il paese restava arretrato. Il fascismo trovo appoggio nella piccola borghesia e nei giovani grazie anche alla Riforma Gentile che imponeva nelle scuole l’insegnamento dei principi fascisti. Infine nel 1931 entro in vigore un nuovo codice penale, il Codice Rocco che ripristinò la pena di morte per reati non politici.
Politica interna: Per risolvere i problemi economici si provò con il Corporativismo (Corporazioni) che mirava a organizzare la collettività tramite associazioni rappresentative degli interessi professionali, una forma di antistato sul fine cattolico, strumento di controllo politico per il fine fascista.