Clodoveo e la morte di Carlo Magno

Riassunto di storia medievale da Clodoveo fino alla morte di Carlo Magno (3 pagine formato doc)

Appunto di ariannacocchetto

CLODOVEO E CARLO MAGNO

Appunti da Clodoveo (481) alla morte di Carlo Magno (814).

Clodoveo. Dopo la caduta dell’Italia sotto Teodorico, i franchi si erano già impossessati delle zone intorno al Reno e dell’ex Gallia romana. Queste conquiste furono fatte da Clodoveo, fondatore della dinastia dei Merovingi (da Meroveo).
Clodoveo si convertì al cristianesimo e questo portò l’appoggio sia della chiesa che dell’aristocrazia gallo-romana dal momento che, in passato, quando un imperatore si convertiva lo stesso accadeva per l’intero popolo.

I PIPINIDI E CARLO MAGNO

PIPINIDI E CAROLINGI. Alla morte di Clodoveo ci furono diverse lotte per il potere e gli ultimi re Merovingi vennero soprannominati  “Re fannulloni” per la loro incapacità perciò ebbero sempre più importanza i Maggiordomi o Maestri di Palazzo.

Il regno si divise allora in due parti: Austrasia e Neustria. Tra i maestri di palazzo ci fu Pipino di Herisatal che nel 687 riunificò il regno fondando la dinastia dei Pipinidi.  L’azione di governo di Pipino di Heristal fu continuata dal figlio Carlo Martello che nel 732 sconfisse gli Arabi a Poitiers.
Morto Carlo Martello, il suo posto venne preso dal figlio Pipino il Breve che dimostrando grande intelligenza politica decise di creare uno Stato Unitario  e nel  751, con il consenso del Papa e dell’aristocrazia, detronizzò Childerico III e si fece proclamare da Bonifacio Re dei Franchi.  Ebbe così inizio la dinastia dei Carolingi.

Biografia di Carlo Magno

CARLO MAGNO E IL FEUDALESIMO

VASSALLAGGIO E INVESTITURA. Il vassallaggio era un rapporto di fedeltà personale tra il padrone e il vassallo. Ciò significava che il padrone dava un Feudo o Beneficio al vassallo in cambio di protezione e servizio militare. L’investitura era la cerimonia dove appunto il vassallo giurava fedeltà, aiuto e consiglio al padrone.
LIUTPRANDO  E ASTOLFO. Dopo la morte di Rotari nel 652, il Regno Longobardo attraversò un periodo di lotte dove i Ducati volevano autorevolezza e i Bizantini volevano recuperare i territori perduti. La crisi però finì quando nel 712 a Pavia salì al trono Liutprando il quale rafforzò la monarchia, sottomise i Duchi e ampliò i confini a danno dell’impero d’Oriente che perse l’Esarcato e la Pentapoli marittima.
Liutprando si scontrò però con Gregorio II (bizantino). I Duchi di Spoleto  e Benevento  erano gelosi della loro indipendenza e non volevano che Liutprando avesse la supremazia perciò esitarono ad allearsi con la chiesa. Liutprando capì che si era creata una situazione sfavorevole perciò decise di riappacificarsi col Papa e nel 728 donò il Castello di Sutri a Gregorio II.
La tregua tra Papato e Longobardi durò circa vent’anni ma l’equilibro formato venne meno quando salì al potere il longobardo Astolfo che occupò Romagna, Marche e Spoleto nel 750. Papa Stefano II chiese allora aiuto alla monarchia Franca (ormai considerato  braccio armato della chiesa). Intervenne infatti Pipino il Breve che scese in Italia, nel  754 imponendo ad Astolfo un trattato dove quest’ultimo doveva rinunciare a Ravenna;  avendo però rotto i patti Pipino tornò in Italia nel 756 e dopo averlo sconfitto  lo obbligò a cedergli l’Esarcato e la Pentapoli (che non restituì ai bizantini ma che donò al Papa). Con questa donazione nacque lo Stato della Chiesa e il Papa divenne re di una parte dell’Italia con un potere temporale cioè sia politico che religioso.

DOPO LA MORTE DI CARLO MAGNO, RIASSUNTO

CARLO MAGNO. Nel 768 morì Pipino il Breve e il Regno dei Franchi fu diviso fra i due figli Carlomagno e Carlomanno: il primo ebbe la Francia del nord fino ai Pirenei mentre il secondo ebbe le regioni centro-meridionali. Per porre fine all’antagonismo tra Franchi e Longobardi  la regina Bertrada fece sposare i due fratelli con le figlie del re longobardo Desiderio: Desiderata con Carlo e Gerberta con Carlomanno.
La situazione precipitò nel 771 quando improvvisamene morì Carlomanno e la sua parte del regno venne data in mano a Carlo Magno anziché ai figli di Carlomanno.