Basso Medioevo: crisi economica e demografica
La crisi economica e demografica del basso Medioevo: rassunto (2 pagine formato doc)
BASSO MEDIOEVO
La crisi economica e demografica del Basso Medioevo.
La lunga fase di crescita demografica europea avviatasi alla fine del X secolo toccò il suo culmine intorno al 1300.
Medioevo: origini
BASSO MEDIOEVO: RIASSUNTO BREVE
Il rapporto fra uomo e ambiente era affidato a un delicato equilibrio fra terreni coltivati, boschi e pascoli e questo equilibrio si era incrinato già negli ultimi anni del XIII secolo. L’espansione dell’arativo poteva realizzarsi solo a spese di una delle altre due componenti del sistema delle risorse naturali, attraverso il dissodamento o il disboscamento. Ma troppo forte era la dipendenza delle economie europee dalle materie prime della foresta perché a un certo punto non si ponesse il problema di arrestare il disboscamento. Ugualmente rischiosa era la continua riduzione dei pascoli naturali e questo fatto aveva indebolito l’allevamento. Inoltre benché molte terre paludose fossero state prosciugate e messe a coltura la tecnologia medievale era ancore troppo debole per risanare le terre incolte vicine ai fiumi, potenzialmente piu fertili. Tutte le innovazioni tecniche e agronomiche affermatesi nel corso degli ultimi secoli avevano intanto raggiunto i loro limiti di sfruttamento e i rendimenti della terra erano diminuiti.
Storia della banca medievale
ALTO E BASSO MEDIOEVO: RIASSUNTO
Questo momento di particolare fragilità del sistema agricolo venne a coincidere con un ciclo di peggioramento climatico, caratterizzato da una tempo piu freddo e umido. Due cicli di carestia colpirono allora l’Europa. Tra il 1314 e il 1317 in Inghilterra, Francia e Germania le piogge insistenti e le inondazioni ridussero i raccolti di oltre un terzo. La carestia produsse un fortissimo aumento della mortalità. Il successivo periodo di carestie si apri nel 1339 e finì nel 1347 toccando tutte le regioni europee. Anche in questo caso giocarono fenomeni climatici negativi come l’eccesso di piovosità nella stagione autunnale che compromise gravemente i raccolti. Alle carestie seguirono le epidemie che arrestarono nuovamente l’espansione demografica. Le ricorrenti difficoltà dell’agricoltura ebbero l’effetto di far diminuire non solo i redditi dei contadini, ma anche quelli dei ceti proprietari che provocò una diminuzione della domanda di prodotti manifatturieri di lusso. Le grandi carestie furono all’origine di una crisi generale che cominciò con il colpire le compagnie mercantili e bancarie. A Firenze fallirono i piu grandi mercanti e banchieri d’Europa, i Bardi e i Peruzzi.
Questi fallimenti ebbero anche altre cause piu immediate: i Bardi e i Peruzzi avevano prestato denaro al re d’Inghilterra e al re di Sicilia. Questi prestiti derivavano in buona parte da depositi di clienti nei banchi di questi mercanti. Le richieste di credito da parte del re inglese erano venute crescendo dal 1337, anno in cui era cominciata fra Inghilterra e Francia, la Guerra dei Cent’anni, e che si sarebbe rivelata onerosissima per le finanze di entrambi gli stati. Divenne di dominio pubblico che il sovrano inglese non era in grado di rimborsare i prestiti e i sospetti e la sfiducia si fecero strada fra le compagnie commerciali. Ma quando i depositari si rivolsero alle banche per riavere il loro contante era già troppo tardi perché le casse dei Bardi e dei Peruzzi erano quasi vuote. Le compagnie di credito dovettero dichiarare fallimento e dopo una laboriosa trattativa furono in grado di saldare solo una minima parte dei loro debiti.