Crisi dell'Impero romano nel III secolo
riassunto della crisi dell'Impero romano nel terzo secolo, dal libro di Agorà (2 pagine formato pdf)
CRISI DELL'IMPERO ROMANO NEL III SECOLO
La crisi dell'Impero romano nel III sec. città e campagna, cioe` la citta` tendeva a sfruttare la campagna con le tasse e il reclumento dei soldati. Molti terreni erano nelle mani dell'aristocrazia cittadina che affidava la gestione a contadini.
I contadini svolsero un ruolo fondamentae nella difesa dell' d.C. Il III secolo ha segnato un spartiacqua nella storia antica per motivi di crisi e instabilita`. La popolazione era divisa in 2 categorie: abitanti della campagna e della citta`( anche gli schiavi avevano un terore di vita superiore agli abitanti della campagna). La crisi nasce anche dalla fine dell'integrazione tra Impero Romano e` avolte divennero anche l'imperatore (MASSIMINO). I contadini-soldati pretendevano quindi di partecipare anche ai privilegi goduti dalle classi dominante e` per questo era ostile al mondo cittadino.Crisi dell'Impero romano: le cause della caduta
CRISI DEL III SECOLO: CAUSE E CONSEGUENZE
Le devastazioni e le guerre provocano un calo demografico e cio` ebbe gravi conseguenze sul piano agricole. Ne consegue un aumento delle derrate alimentari e l'inflazione. Il commercio diminuisce per l'insicurezza per le vie di communicazione ecdella pirateria. Nelle campagne la differenza tra il
colono libero e lo schiavo divenne minima e la maggior parte della popolazione era formata da servi-contadini. La storia politica del III secolo fu instabile. Nel 192 d.C si estingue la dinastia degli antonini con la morte di Commoda, figlio di Marco Aurelio. Divenne imperatore Elvio Pertinace, prefetto di Roma. Egli fu assassinato dai pretoriani dopo 3 mesi perche` voleva contenere la spesa pubblica e ripristinare la disciplina nell'esercito. I pretoriani mettono all'asta il titolo dell'imperatore assunto da Didio Giuliano di dubba` reputazione ma ricco. Ci fu una protesta e gli eserciti acclata contadini, loro imperatori e i loro generali.
La crisi del III° secolo: riassunto
LA CRISI DELL'IMPERO ROMANO NEL SECOLO 3 D.C. RIASSUNTO
Alla fine riesce a emergere Settimio Severo comandante dell'esrcito stanziato sul Danubio. Egli volle rafforzare l'apparato bellica e a favorire l'esercito donativi e privilegi a scapito dell'aristocrazia. Questo porto` un impoverimento dello stato e per fronteggiare la spesa. Diminui la percentuale d'argento nelle monete e cosi` il denaro perse potere d'acquisto a danno dei ceti medi. La dinastia dei Severi volle ampliare la base sociale dello Stato, favorendo le province e cio` anche per favorire la cultura orientale. Vi furono buoni risultati in politica estera: sono difesi i confine settentrionali e i parti sconfitti.
A Settimio Severo succede Caracalla, il quale distribui denaro all'esercito e aumentare le tasse a carico dell'aristocrazia. Egli concede la cittadinanza a tutti gli abitanti liberi dell'Impero romano, in modo che tutti dovevano pagassero i contributi, ma cio` favoriva anche un processo d'inegrazione fra popoli dell'Impero romano.
Crisi dell'Impero romano: mappa concettuale
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