L'Europa agli inizi del 1900

L'Europa e tutto il resto del mondo agli inizi del 1900: riassunto (4 pagine formato doc)

Appunto di 88giuliano88

EUROPA 1900

L’Europa e il mondo agli inizi del novecento.

All’aprirsi del nuovo secolo l’Europa, o almeno la sua parte centro-occidentale, era nel pieno della belle époque, dell’”epoca bella”, come gli ultimi decenni dell’Ottocento e i primi anni del Novecento, sino alla grande guerra. Erano gli anni del trionfo di una società borghese ricca e dinamica con la possibilità di progresso grazie all’industria e all’incessante innovazione scientifico-tecnologica.
Capitale di quest’Europa in pieno sviluppo era Parigi, la ville lumiere, con i suoi boulevard illuminati elettricamente e i cinematografi. La società europea di inizio Novecento era in realtà attraversata da tensioni fortissime: era ricca ma alimentata da forti disuguaglianze economiche e sociali: era in prevalenza liberale, ma in realtà dominata da un’elite industriale e finanziaria concentrata in senso monopolistico e decisa a far valere a ogni costo i propri interessi; mostrava una fiducia incrollabile nel razionalismo e nella scienza, ma vedeva crescere al suo interno ideologie irrazionalistiche, quali il nazionalismo e il razzismo. In quasi tutti i paesi ad eccezione della Russia, il tardo Ottocento aveva portato a un grande sviluppo della partecipazione popolare alla vita politica: il diritto di voto, sia pure solo maschile era riconosciuto a inizio secolo.

Situazione economica in Europa e in Italia tra il 1848 e il 1900

EUROPA INIZIO 1900

Ma proprio l’ampliamento della partecipazione politica misero in tensione i sistemi politici, anche quelli più avanzati in senso liberal-democratico. In Italia negli ultimi anni dell’Ottocento ci fu una pesante svolta autoritaria. Anche la Gran Bretagna conobbe una fase di tensione acuta: la crescita della conflittualità operaia e la nascita di un nuovo partito socialista di derivazione sindacale, il Labour party, spostarono a sinistra l’asse della vita politica. L’unione fra liberali e laburisti fece fallire ogni progetto di riduzione del potere del parlamento a vantaggio dell’esecutivo, tanto che la Gran Bretagna uscì dalla crisi con un sistema politico più democratico, promotore di un avanzato programma di riforme sociali.

STORIA DELL'EUROPA 1900

IL DECOLLO INDUSTRIALE ITALIANO - Lo sviluppo industriale nei settori tradizionali e strategici. Nei primi anni del nuovo secolo, a quarant’anni di distanza dalla realizzazione dell’Unità, l’Italia stava vivendo la stagione del proprio “decollo industriale”. La crescita riguardò in primo luogo i comparti tradizionali del nostro sistema industriale: il settore tessile, il settore agro-alimentare e in particolare l’industria saccarifera, grazie anche alla tassa doganale protezionistica introdotta dalla Sinistra nel 1887. l’aspetto più importante del decollo economico, tuttavia, fu lo sviluppo di nuovi settori di base, in primo luogo l’industria siderurgica che, protetta dalle tariffe doganali, si ristrutturò e rinnovò tecnologicamente, mettendosi così in condizione di produrre laminati d’acciaio a ciclo integrale. Oltre all’acciaieria Terni, un altro grande complesso siderurgico sorse a Bagnoli, presso Napoli. La formazione di un’industria siderurgica nazionale ebbe un’importanza cruciale nell’industrializzazione italiana, benché questo settore producesse ancora con costi troppo elevati per reggere la concorrenza straniera e avesse quindi necessità di essere sostenuto dallo stato, sia con la tariffa doganale sia con le commesse militari, navali e ferroviarie. Importanza altrettanto rilevante ebbe, in un paese povero di risorse energetiche come l’Italia, lo sviluppo dell’industria idroelettrica.
L’industria meccanica, si sviluppò tra il 1896 e il 1910. I prodotti sui quali principalmente si reggeva questo nuovo settore dell’industria italiana erano i mezzi di trasporto, le macchine utensili di precisione, la macchine per cucire e le nuove macchine per scrivere. Iniziò a svilupparsi anche un settore destinato a grande fortuna nel nostro paese, quello dell’automobile, Giovanni Agnelli nel 1899 fondò la FIAT.