Il fascismo negli anni Trenta
Il dopoguerra in Italia e l'avvento del fascismo (3 pagine formato doc)
Capitolo 7 Il fascismo al potere: gli anni Trenta
Nel 1934 vennero istituite le corporazioni, che riunivano in una sola rappresentanza i lavoratori e i datori di lavoro di ciascuna categoria e branca produttiva.
Con la nascita, nel 1939, della camera dei fasci e delle corporazioni, a sostituzione della camera dei deputati, si mise fine a ogni criterio elettivo e all’istituzione parlamentare in quanto emblema della democrazia rappresentativa.
La quarta fase della vicenda economica del fascismo fu segnata principalmente da due elementi: la scelta dell’autarchia (produrre merci esclusivamente con materie prime e strumenti di fabbricazione interamente nazionali) per la ricerca di una piena e totale autosufficienza sul piano delle risorse e della produzione, e la scelta di un aumento delle spese degli armamenti. La scelta autarchica ebbe subito effetti contraddittori. Accentuò il protezionismo e il dirigismo di Stato, chiudendo l’Italia ai mercati esteri. Fu antieconomica nella misura in cui imponeva ai consumatori prodotti nazionali d’alto costo e minore qualità rispetto ai prodotti importati.
La crisi economica degli anni 30 venne affrontata dal fascismo, come in altre nazioni, attraverso una grande campagna di lavori pubblici per ridurre la disoccupazione. Venne coinvolta anche l’agricoltura, settore produttivo con il maggior numero di addetti. In questo campo però, pesava più di ogni altro il problema cerealicolo: le forti importazioni di grano incidevano pesantemente sul deficit commerciale.