Fascismo: riassunto con foto
Breve riassunto sul fascismo e la sua opposizione (5 pagine formato doc)
L'Italia dell'immediato dopoguerra, si presentava da un lato come un paese notevolmente rinnovato nella struttura sociale ed economica, dall'altro come uno stato in preda ad una gravissima crisi sociale e politica, di cui la classe dirigente liberale, non pareva accorgersi.
Il governo presieduto da Mussolini sembrava essere il solo capace di ristabilire la pace sociale, e anche i politici più esperti sottovalutarono il pericolo fascista. In realtà, ciò che si costituì nel 1922 fu un blocco autoritario, volto alla ristrutturazione dello stato, ma non ancora rigidamente avviato alla fascistizzazione. Il 1925 fu l'anno della trasformazione delle istituzioni tese verso lo Stato totalitario: Mussolini abbandonò la tattica patteggiatrice con i non fascisti, per giungere al controllo monolitico del potere sancito dalle “leggi fascistissime”, che fra gli altri provvedimenti, prevedevano il controllo dell'opposizione attraverso la limitazione del diritto d'associazione, la soppressione dei giornali antifascisti, e lo scioglimento dei partiti d'opposizione. Fra i principali provvedimenti presi dal Duce, è da rilevare l'arginamento della crisi aperta dal caso Matteotti, il leader socialista rapito e assassinato dagli squadristi per aver denunciato le irregolarità e i soprusi perpetuati dai fascisti nello svolgimento delle elezioni. L'opposizione al fascismo: Non tutta la società italiana approvava ed appoggiava la soluzione proposta al problema politico, economico, ed ideologico dal fascismo. Ad opporsi furono gli intellettuali e gli esponenti delle forze politiche, poi dichiarate illegali, e poste nell'impossibilità di operare con l'emanazione delle “leggi fascistissime”, del dicembre del 1925; quest'ultimi divennero, nella maggior parte dei casi, vittime dell'estrema violenza della reazione fascista, condannati a lunghi periodi di reclusione, al confino, al linciaggio ed anche all'eliminazione fisica. Composito ed eterogeneo appariva il quadro dell'opposizione al regime: proprio in tale disomogeneità, oltre che nel clima di repressione e clandestinità in cui doveva operare, doveva essere ricercata la causa dell'impossibilità di una convergenza e/o coalizione di tutte le forze antifasciste, capace di portare al rovesciamento del regime prima della seconda guerra mondiale.Le “leggi fascistissime” Una serie d'attentati contro Mussolini aveva costituito il pretesto per l'emanazione delle cosiddette “leggi fascistissime”, a cominciare da quella del 24 dicembre del 1925, con la quale si definivano le nuove funzioni attribuite al capo del governo, da quel momento nominato e revocato dal re, e responsabile solo di fronte a lui delle scelte politiche attuate.