Guerre di conquista e guerre civili
Dalla rivolta di Sertorio in Spagna fino alla morte di Marco Antonio dopo lo scontro con Ottaviano Augusto, pronipote di Gaio Giulio Cesare (4 pagine formato doc)
Il potere ai generali
Quinto Sertorio era uno dei più abili e intelligenti generali di Mario.
Sfuggito alle liste di proscri-zione di Silla, fuggì in Spagna; organizzò una rivolta, alla quale aderì l’intera regione (80 a.C.). A sedare la rivolta fu il luogotenente Perperna, il quale lo tradì e lo uccise: venne così ristabilita la pace a Roma (72 a.C.).
Dopo poco tempo gli schiavi, capeggiati da Spartaco, organizzarono una rivolta, che causò la di-struzione delle campagne italiane. Alla fine questa rivolta venne sedata da Marco Licinio Crasso, uomo d’affari legato alla classe dei cavalieri, aiutato da Pompeo. Molti, fra cui Spartaco, morirono e, in seguito, vennero crocifissi sulla via Appia (71 a.C.).
Gneo Pompeo era stato uno dei seguaci di Silla. L’occasione per potersi mettere in luce avvenne durante la rivolta di Sertorio poi, una volta arrivato in Italia, sostenne Crasso negli scontri con gli schiavi di Spartaco. Nel 71 a.C. entrambi i generali vennero eletti consoli, ma Pompeo, dato che non aveva completato il cursus honorum, il senato concesse una dispensa, così riuscì a diventare console nel 70 a.C.
Nel 67 a.C. Pompeo venne nominato imperium proconsulare infinitum, in cui divenne console all’estero per combattere i pirati, grazie a una votazione popolare (plebiscito). La missione ebbe così tanto successo che, nel 66 a.C., prese il comando della guerra contro Mitridate, scoppiata già nel 74 a.C. Nel 63 a.C., dopo aver vinto la guerra, avanzò anche nel Ponto, nella Crimea, nell’Armenia, nella Siria e nella Palestina.
Lucio Sergio Catilina apparteneva alla classe patrizia, emerso approfittando delle liste sillane. Si presentò ben tre volte per la nomina di console, ma tutte e tre le volte venne sconfitto: la seconda volta venne sconfitto da Marco Tullio Cicerone (homo novus – non apparteneva alla classe senatoria) e, nella terza volta, organizzò una congiura per impadronirsi del potere, ma i suoi crudeli piani vennero scoperti da Cicerone con le sue arringhe dette Catilinarie. Catilina morirà combattendo a Pistoia.