Italia 1943-45
Dalla caduta del fascismo all'armistizio, la campagna d'Italia, la resistenza (3 pagine formato doc)
Tra il 24 e il 25 luglio 1943 il Duce aveva convocato il Gran Consiglio del Fascismo per ottenere .
In realtà egli, non avendo avuto gli aiuti richiesti al Führer in un incontro avvenuto pochi giorni prima, aveva bisogno della collaborazione dei più alti fascisti per mobilitare la nazione.
Il Gran Consiglio era un organo consultivo, le cui deliberazioni non erano vincolanti.
Nella notte fra il 24 e il 25 luglio ’43 fu approvato a gran maggioranza l’ordine del giorno Grandi, che era una manifestazione di sfiducia verso Mussolini.
Il Duce si recò dal re il pomeriggio del 25 luglio deciso a proporre una manovra per scuotere gli Italiani.
Il Duce voleva procedere ad un cambio della guardia, coinvolgere la monarchia nella guerra e intendeva impegnarsi nel convincere il Führer a cessare le ostilità sul fronte orientale, per concentrare in Italia forze sufficienti ad arrestare le offensive angloamericane.
Altrimenti l’Italia sarebbe stata costretta a chiedere un armistizio.
Vittorio Emanuele III intendeva attribuire all’ordine del giorno Grandi un valore vincolante, per poter esibire la propria correttezza costituzionale; il 25 luglio del 1943 licenziò Mussolini perché il Gran Consiglio suggeriva questa conclusione.
Badoglio scrisse a Mussolini di averlo dovuto arrestare solo per tutelare la sua incolumità e gli chiedeva dove avrebbe voluto risiedere.
La battuta di Badoglio, cui la lettera si riferiva, era un bluff, al quale Mussolini, che aveva egli stesso pensato ad una soluzione “politica”, non poteva credere.
Il 27 luglio l’alto comando tedesco cominciò a predisporre i piani dell’Operazione Alarico, che si articolava in 4 parti:
1) Liberare Mussolini,
2) Occupare Roma e restaurare il fascismo,
3) Impadronirsi della flotta e neutralizzare l’esercito italiano,
4) Sottoporre l’Italia al controllo germanico.
I 45 giorni trascorsi fra il 25 luglio e il comunicato di Badoglio annunciante l’armistizio (8 settembre) permise ai Tedeschi di far affluire in Italia un gran numero di reparti, per bloccare l’avanzata angloamericana.
L’Operazione Alarico, messa in atto l’8 settembre, conseguì tutte le finalità previste, tranne per quanto riguardava la flotta, che in gran parte si diresse verso Malta, in parte, si autoffondò per non consegnarsi ai Tedeschi e, in parte, fu affondata dall’aviazione germanica.
A Roma, mentre il re e Badoglio fuggivano a Brindisi, alcuni reparti militari opposero resistenza agli attacchi germanici, e cessarono il fuoco quando il 10 settembre risultò che gli alti comandi e Badoglio avevano predisposto per una difesa organizzata.
I soldati non capirono che l’armistizio trasformava l’Italia in un campo di battaglia; non capir.