L'Italia nel secondo dopoguerra: il periodo della ricostruzione

L'Italia nel secondo dopoguerra: riassunto su come si è rialzata l'Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale, la nascita di nuovi partiti, il periodo della ricostruzione e come sono cambiati i costumi degli italiani (2 pagine formato doc)

Appunto di ejonarexhepi

L'ITALIA NEL SECONDO DOPOGUERRA: IL PERIODO DELLA RICOSTRUZIONE

La situazione dell'Italia dopo la seconda guerra mondiale: riassunto - La situazione italiana: La situazione economica nell’Italia del dopoguerra è difficile per quanto riguarda l’approvvigionamento alimentare.

Anche l’inflazione era a livelli altissimi, i prezzi erano aumentati sempre più e i salari avevano perso il loro valore reale. Anche dal punto di vista pratico, i danni agli edifici pubblici e privati costringevano il Paese ad affrontare una pesante opera di ricostruzione, oltre a dover gestire una grande massa di sfollati.
La popolazione esprime il suo malcontento contro le condizioni economiche e le proteste arrivano soprattutto dai ceti più disagiati, tra cui i contadini e gli ex-partigiani, che erano restii a deporre le armi: nel centro-sud, si sviluppa, grazie a questo malcontento, la criminalità organizzata e la mafia acquista molto potere. Nel centro-sud, sopravvive ancora la tradizione monarchica e conservatrice; al nord, invece, l’esperienza politica è completamente differente e si sviluppano ideali più avanzati e volti alla trasformazione dello Stato in Repubblica.

SECONDO DOPOGUERRA IN ITALIA: RIASSUNTO

opo il 1943, con l’ascesa del CLN, i partiti avevano ripreso a funzionare. I partiti più forti erano i Socialisti, i Cattolici e i Comunisti, che saranno protagonisti della contesa politica tra il 1946 e il 1948. Dopo le elezioni del 1948, si affermerà la DC.
Il Partito Socialista (PSIUP dopo la guerra e fino al 1947) porta con sé la tradizione dei partiti a metà strada tra le spinte rivoluzionarie e progressiste e una grande attenzione al riformismo, che lo collocava in una posizione più moderata e che aveva origine nella leadership di Turati nel periodo precedente. Il leader socialista nel dopoguerra è Nenni, affiancato da Saragat. Nel 1947, il PSIUP si scinderà in due correnti (scissione di Palazzo Barberini), una più vicina al partito comunista e all’URSS (PSI, guidato sempre da Nenni) e una seconda, più moderata (PSDI, guidato da Saragat), che dal 1953 arriverà ad appoggiare la DC.

Guerra fredda in sintesi

LA SITUAZIONE IN ITALIA DOPO LA SECONDA GUERRA MONDIALE

Il Partito Comunista ha acquisito molti consensi dopo la guerra, diventando un partito di massa anche grazie all’influenza partigiana; il PCI è riuscito a conquistare, oltre agli operai, anche i contadini e gli intellettuali. Il leader è Togliatti, che resta sempre molto legato all’URSS e che rifiuta di collaborare con i socialisti.
La DC è guidata da De Gasperi e raccoglie l’eredità del Partito Popolare di don Sturzo. Raccoglie voti nella borghesia e tra i contadini, rifiuta la lotta di classe e sostiene la proprietà privata, forte anche dell’appoggio della Chiesa.Il PRI è il Partito Repubblicano, che attinge ai voti della grande industria ma che non avrà un grande sviluppo. Il Partito d’Azione di Emilio Lussu ha invece ispirazioni mazziniane e punta a un riformismo politico e sociale; si scinderà nell’immediato dopoguerra e si scioglierà subito nel 1946. Il Partito Liberale (PLI) annovera tra i suoi componenti Einaudi e Croce e fa riferimento ai proprietari terrieri e agli industriali, mantenendo però un rapporto con gli elettori di stampo ormai vecchio, di tipo quasi clientelare e non riesce perciò a diventare un partito di massa.