Il mondo dopo la Grande Guerra

Note sintetiche sul Trattato di Versailles e la crisi degli Imperi all'indomani della prima guerra mondiale (4 pagine formato doc)

Appunto di sisula
LA PACIFICAZIONE IMPOSSIBILE

La contraddittoria ricerca di un nuovo equilibrio: i 14 punti di Wilson


La guerra si era conclusa con un disastro di enormi proporzioni: in primo luogo, la perdita di 9 milioni di vite umane fra tutti i paesi belligeranti.
Intere nazioni erano state messe in ginocchio, quattro grandi imperi (austro-ungarico, ottomano, tedesco e russo) erano crollati. Ora l'Europa doveva costruire una pace in grado di garantire un equilibrio stabile e duraturo. La Conferenza di pace ebbe inizio a Parigi il 18 gennaio 1919. Vi parteciparono solo le rappresentanze dei paesi vincitori, mentre i vinti furono esclusi da ogni trattativa.


Una delle principali posizioni emerse alla conferenza fu quella del presidente americano Wilson, che nel gennaio 1918 aveva presentato i 14 punti su cui si doveva fondare il ristabilimento dell'equilibrio internazionale a conflitto concluso. Fra i punti wilsoniani, figuravano la soppressione delle barriere economiche fra gli stati e la libertà di navigazione in tutti i mari, l'attuazione di un disarmo generale e lo sviluppo autonomo dei popoli dell'impero austro-ungarico e ottomano (secondo il principio di autodeterminazione delle nazionalità). Il quattordicesimo punto prevedeva infine la creazione di un nuovo organismo che garantiva il rispetto dell'indipendenza territoriale e politica di tutte le formazioni statali: la Società delle nazioni.

Gli obiettivi della Gran Bretagna e della Francia

Gli obiettivi delle potenze europee vincitrici si discostavano sostanzialmente dalla linea wilsoniana
, mirando anzitutto a ottenere i maggiori vantaggi possibili a spese dei paesi sconfitti. Con l'armistizio di Réthondes, l'esercito tedesco dovette consegnare ai vincitori l'armamento pesante, gli automezzi, tutti i sommergibili, parte della flotta di guerra e del materiale ferroviario. Le truppe furono disarmate, l'oro sottratto ai paesi invasi venne restituito, la riva sinistra del Reno fu evacuata. Inoltre la Germania dovette cedere tutti i suoi possedimenti coloniali. Questi risultati andavano incontro agli obiettivi della Gran Bretagna, intenzionata ad eliminare la concorrenza tedesca sui mari e nelle aree coloniali. La posizione francese, però, era più intransigente. Clemenceau perseguiva l'obiettivo di disfare quello che dal 1870 il progresso della Germania aveva fatto. In questo modo la Francia mirava a diventare il cardine delle relazioni internazionali, proponendosi come l'unica grande potenza continentale.