La guerra contro i civili e la Shoah: le stragi naziste

Guerra contro i civili: riassunto che descrive le stragi naziste della Seconda guerra mondiale, la guerra razziale, l'operazione barbarossa, le foibe, la Resistenza ebraica e il processo di Norimberga (3 pagine formato doc)

Appunto di mariasofia94

GUERRA CONTRO I CIVILI

I molteplici aspetti della guerra contro i civili. Durante la Seconda guerra mondiale, considerato il conflitto più vasto della storia, i civili furono obiettivi militari: il danno alle popolazioni non fu una conseguenza, un danno accessorio della guerra, ma un suo obiettivo.

L’Operazione Barbarossa. Operazione Barbarossa fu la denominazione dell’avanzata dei tedeschi in Unione Sovietica nel 1941-1942.

Nell’opera si crearono dei Corpi speciali chiamati Einsatzgruppen (Gruppi d’assalto), organizzati da Heinrich Rimmel in 3000 uomini reclutati tra SS, polizia e collaborazionisti locali.
Si stima che il complesso delle persone massacrate da questi gruppi furono 700mila. In particolare, nell’ambito dell’Operazione Barbarossa, per la prima volta prese corpo il genocidio degli ebrei: inizialmente si verificarono violenze ai danni di persone e beni, attraverso la collaborazione di volontari del posto, dalla Lituania all’Ucraina, poi si fece ricorso alle fucilazioni di massa. L’Operazione Barbarossa fu la premessa, e la prova di fattibilità, dell’Olocausto degli ebrei d’Europa.

STRAGI NAZISTE

Le foibe. La repressione mussoliniana di sloveni e croati attuata nei Balcani, finì per innestare la resistenza antifascista anche sulla contrapposizione italo-slava dell’Istria, la terra che l’Italia aveva acquisito dopo la Prima guerra mondiale e dove gli italiani costituivano la maggioranza del ceto urbano.
Una prima fiammata di violenza a sfondo etnico colpì le comunità italiane dopo l’8-09-1943; quando poi arrivò Tito (capo della Resistenza jugoslava) a Trieste nel 1945, un’ondata di violenza ancora più grave interessò la regione giuliana. Egli fece proprie le rivendicazioni nazionali croato-slovene, attenuando così la diffidenza della popolazione nei confronti del comunismo e colpendo le aspirazioni della comunità italiana con un’operazione di “epurazione preventiva”. Durante questa fase, che ebbe l’epicentro a Trieste e Gorizia, vi furono 10mila arrestati e la maggior parte non fecero ritorno. Molte delle vittime furono gettate nelle foibe, grandi cavità naturali nel territorio carsico, e ritrovate lì solo più tardi.

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STRAGI NAZISTE IN ITALIA

Guerra ai civili in Italia. L’occupazione tedesca dell’Italia, dopo l’annuncio dell’armistizio con gli ango-americani, diede luogo a un’intensa attività di deportazione. Furono colpiti oltre 600mila militari e portati nei campi tedeschi con la denominazione di Internati militari italiani, la maggior parte dei quali rifiutò di tornare in Italia nelle fila dell’esercito di Salò. Inoltre, furono colpiti circa 100mila lavoratori, destinati ad essere impiegati nelle fabbriche tedesche, 40mila politici (partigiani o oppositori) e 5000 ebrei catturati in Italia dai tedeschi e finiti nei campi di concentramento.
Nel regime istaurato dalle truppe di occupazione divenne quotidiana una violenta attività repressiva condotta contro ogni forma di opposizione, con numerosissimi casi di eccidi e stragi in cui caddero vittime delle SS, oltre ai partigiani, almeno 10.000 civili.
La spietata contabilità prevedeva 10 italiani uccisi per ogni tedesco caduto e episodio emblematico di tale politica fu quello delle Fosse ardeatine. A Roma (marzo 1944) l’attentato di un Gap provocò la morte di 33 soldati e 7 civili e all’alba del 24-03 vennero fucilati 335 ostaggi nelle Fosse.
Nella fase giugno-ottobre 1944 (dalla ritirata di Roma al provvisorio assestamento sulla linea gotica) si intensificò. Nell’ultima fase (novembre 44 – Liberazione), le azioni repressive si concentrarono a nord della linea gotica e eccidi e stragi vennero organizzati in risposta ai sabotaggi e attentati dei partigiani contro militari tedeschi o personalità fasciste.

Leggi anche l'approfondimento su: Il processo di Norimberga: testimonianze, sentenze ed esecuzioni