Nascita e avvento del Fascismo: riassunto
Riassunto completo sulla nascita e avvento del Fascismo (7 pagine formato zip)
NASCITA E AVVENTO DEL FASCISMO: RIASSUNTO
Nascita e avvento del Fascismo.
Alle elezioni del 1919 si è presentato, senza ottenere alcun successo, un nuovo movimento politico, fondato a Milano il 23 marzo 1919 nella piazza San Sepolcro, i Fasci di combattimento.
Avvento del fascismo: riassunto per tesina
AVVENTO DEL FASCISMO: RIASSUNTO BREVE
Con l'aiuto di alcuni industriali vicini ai circoli nazionalisti, fonda il giornale Il Popolo d'Italia; poi, scoppiata la guerra, parte per il fronte. Finito il conflitto, Mussolini ritorna alla vita politica: per lui, la rivoluzione non può che essere, ora, una rivoluzione nè conservatrice nè socialista, che ha come protagonista il popolo italiano forgiato dalla guerra. Il 4 novembre 1918 la guerra è vinta, ma non erano finiti, però, i problemi dell'Italia colpita dal dissesto economico e dall'inflazione. In questo clima Mussolini divenne il punto di riferimento di coloro che avevano difeso la patria e di quanti avevano combattuto e rischiato la vita per essa. Suoi seguaci furono i rivoluzionari interventisti del 1915, intellettuali insoddisfatti (i futuristi), gli impiegati, gli ex-ufficiali dell'esercito, gli arditi( combattenti di quei reparti dell'esercito che furono addestrati in guerra a compiere azioni particolarmente ardimentose).Il 28/06/1919, nel salone degli specchi della Reggia di Versailles venne firmato il trattato di pace che segnò la fine della Prima guerra mondiale.
Avvento del fascismo in Italia: riassunto
NASCITA DEL FASCISMO
L'obiettivo della pace doveva essere quello di una pace giusta che impedisse altre guerre in Europa, in realtà i vinti furono puniti ed umiliati, ponendo le premesse per una guerra futura. L'Italia, pur figurando tra i vincitori, uscì dalla guerra scontenta, in quanto fu esclusa dalla spartizione delle colonie tedesche e le furono negate molti territori già promessi nel Trattato di Londra del 1915. Si diffuse, così, la sensazione di una vittoria mutilata. Il clima si fece più rovente con la questione di Fiume; il neonato stato iugoslavo reclamava la città, ma la popolazione a maggioranza italiana voleva unirsi alla madrepatria. Una colonna di volontari italiani, che all'inizio era costituita da 200 uomini di ogni provenienza e fede politica, ma che presto diventarono un migliaio, guidata da G.D'Annunzio, entrò a Fiume, il 12 settembre del 1919.