Socialismo utopistico: riassunto
Il socialismo utopistico: riassunto e significato del pensiero politico di Owen (1 pagine formato doc)
SOCIALISMO UTOPISTICO: RIASSUNTO
Il socialismo utopistico (‘30-‘40). Sulle condizioni materiali di esistenza si distinsero liberali (espressione della borghesia) e socialisti (espressione delle classi operaie).
Malgrado la comune avversione ai conservatori c’erano molte differenze. Per i liberali il diritto di voto doveva essere ristretto a quanti avevano un reddito, per i socialisti (come per i radicali) andava allargato a tutti. Soprattutto nell’idea di società: per i liberali le parole d’ordine erano libertà, individualismo, concorrenza e proprietà privata. I socialisti in particolare criticavano: l’individualismo borghese, la disparità dei redditi e il capitalismo per contrapporgli un modello di società futura in cui beneficiassero anche gli operai = > Utopisti.La diffusione in Europa del socialismo fu una risposta all’industrializzazione, ma anche all’importanza che stava acquistando il proletariato. C’era la convinzione che per poter superare le ingiustizie non serviva un ordine dall’alto, ma una rivoluzione per abbattere i principi del capitalismo (=> individualismo, concorrenza e ricerca del profitto a ogni costo) e sostituirli con quelli del socialismo (=>solidarietà, uguaglianza, controllo dello Stato, cooperazione e lavoro per soddisfare i bisogni di tutta la società). Il socialismo aveva un progetto di riorganizzare la società che si fondava su 3 principi:
1)L’abolizione della proprietà privata;
2)la collettivizzazione dei mezzi di produzione;
3)l’uguaglianza sociale.
Socialismo utopistico: significato ed esponenti
SOCIALISMO UTOPISTICO: SIGNIFICATO
L’imprenditore gallese Owen criticò per primo il sistema capitalistico, dove le classi operaie erano sfruttare e private della loro dignità, in una società “immorale”. Sperimentò nel suo cotonificio a New Lanark, in Scozia, un nuovo modello industriale, con salari dignitosi, la cancellazione del lavoro minorile e migliori orari di lavoro. Propone quindi un esempio di “villaggio di cooperazione”, che non riduceva la ricchezza ma la redistribuiva. Analogo intento ci fu con il francese Saint-Simon: era comune interesse aumentare la ricchezza nazionale con più lavoro e istruzione. Ciò affidando l’amministrazione pubblica al ceto industriale, ma occorreva anche sconfiggere l’aristocrazia improduttiva. Ancor più utopica fu la visione di Fourier, secondo il quale l’uomo tendeva alla concordia e all’unità con i suoi simili e la struttura sociale capitalista con la concorrenza impediva quindi la cooperazione.
Socialismo utopistico: Saint-Simon e Proudhon
SOCIALISMO UTOPISTICO OWEN
Bisognava creare nuove strutture sociali e promosse i “falansteri”, grandi edifici in cui i lavoratori sceglievano liberamente il lavoro. Secondo lui la struttura così organizzata garantiva i bisogni di tutti. Invece Blanc pensava che lo Stato avrebbe dovuto farsi carico dell’occupazione dei lavoratori e fare prestiti gratuiti. Inoltre Proudhon proponeva una società fondata sull’ “anarchia positiva”, ovvero l’autogestione dei lavoratori e lo scambio di merci in base al tempo di lavoro.