Rivoluzione francese: domande e risposte

Rivoluzione francese e Napoleone: domande e risposte. Utili come riassunto e schema per lo studio della Rivoluzione Francese e Napoleone (7 pagine formato doc)

Appunto di leaveoutalltherest

RIVOLUZIONE FRANCESE: DOMANDE E RISPOSTE

Domande Storia Rivoluzione francese.

Situazione politica ed economica della Francia del 1788-1789: gli anni 70 del XVII secolo, la Francia si trovava in una situazione di stallo. Per quanto riguarda la struttura sociale, si trattava ancora di una gerarchia piramidale con a capo il monarca e al di sotto in ordine: nobiltà, clero e terzo stato. Gli stessi sovrani illuminati che nel XVII secolo governarono la nazione avevano il bisogno di mantenere questa struttura, che rappresentava la base del loro potere e mentre in alcuni stati europei la borghesia aveva messo in atto tentativi di ribellione, in Francia rimaneva ancora soffocata rispetto ai ceti superiori privilegiati.
Dal punto di vista economico la Francia era stata indebolita da diversi fattori, in primo luogo dalle spese sia per la guerra dei 7 anni, sia per il sostegno alla lotta per l’indipendenza delle colonie americane.

Rivoluzione francese: cause ed effetti

VERIFICA RIVOLUZIONE FRANCESE E NAPOLEONE

Secondariamente contribuirono molto i raccolti dell’87-88 che andarono male e che portarono ad un aumento del prezzo del pane. L’unico tentativo che si ebbe in Francia di riforma ci fu con l’imposizione di tasse ai ceti nobiliari e clericali, che fallì sia a causa dell’opposizione degli stessi ceti sia a causa delle mancanza di potere e di prestigio del re per quanto riguarda l’ambito finanziario. Da una parte il fatto che nel 700 però i nobili avevano perso molti territori e rendite a favore della nobiltà di toga e dei borghesi e dall’altra il malcontento generale del terzo stato, fecero sì che si arrivasse ad una condivisione di intenti dei due ceti per la convocazione degli Stati Generali nell’87-88. Mentre sulla convocazione furono d’accordo, per quanto riguarda gli intenti i due ceti presentavano una sostanziale differenza: mentre la nobiltà voleva rivendicare i diritti, i privilegi perduti, il terzo stato mirava ad una riforma in profondità per una maggiore rappresentanza. Fu così concessa l’assemblea nel Luglio/Agosto ’88 e le elezioni per la scelta dei rappresentanti si svolsero nell’89.

Riassunto della Rivoluzione francese

DOMANDE SULLA RIVOLUZIONE FRANCESE E NAPOLEONE

Circolarono in questo periodo per dare forza, senso alle richieste, i Cahiers de Doleances, ovvero quaderni di lamentele, che esprimevano la richiesta di una maggiore rappresentazione da parte del terzo stato. Per il re la convocazione degli Stati Generali invece voleva essere solamente un modo per risolvere la questione finanziaria. In seguito alle forti pressioni del partito patriottico, il re accolse la richiesta di una maggiore partecipazione del terzo stato, ma non concesse mai l’elezione per testa, mantenendo la tradizionale elezione per ceto, che favoriva i ceti privilegiati: clero e nobiltà. Il terzo stato ne fece però una questione fondamentale, tanto che quando il problema ritornò nel Maggio 89, poco dopo le elezioni del Marzo dello stesso anno, decise di distaccarsi riunendosi a parte e dichiarando il 17 Giugno di voler rivoluzionare lo stato e l’assemblea nazionale.

Le fasi della Rivoluzione francese: schema

DOMANDE APERTE SU NAPOLEONE

Il 9 Luglio si riunì l’Assemblea nazionale costituente formata dal terzo stato e dal basso clero, il quale si era aggiunto in seguito alla rottura, e i membri giurarono di non scioglierla fino a che non avessero varato una nuova costituzione. Il re, costretto a cedere a causa della maggioranza, riconobbe il ruolo dell’assemblea, con l’idea di scioglierla poi. La concesse cercando però di predisporre metodi per la reazione, ma il popolo si accorse di questa mossa a causa del movimento delle truppe intorno a Parigi. In seguito si ebbe un ciclo di rivolte partendo dalla presa della Bastiglia il 14 Luglio 89, che segnò l’inizio della Rivoluzione Francese.