Stati Uniti e crisi del '29: riassunto
Stati Uniti e crisi del '29: riassunto sul ruolo economico degli Stati Uniti, il boom economico degli anni '20, crisi del '29 e New Deal (2 pagine formato docx)
STATI UNITI E CRISI DEL '29: RIASSUNTO
Gli Stati Uniti e la crisi del '29.
Il nuovo ruolo degli Stati Uniti e la politica isolazionisticaAd aprire agli statunitensi la strada per consolidare il ruolo di Stato guida del mondo capitalistico contribuì la politica della del presidente Wilson, divenuto per questa iniziativa il difensore della libertà e della democrazia.
Il liberismo di Wilson non risultò vincente e così si crearono le premesse per il cambio di governo, avvenuto nel 1920 a favore di Herding. In queste elezioni votarono per la prima volta le donne. Herding ripristinò la politica isolazionistica e conservatrice. Adottò in contemporanea il liberismo, per dare libertà di iniziativa alle imprese, e il protezionismo difendendo il prodotto nazionale con l’aumento delle tariffe doganali.
L’isolazionismo comportò una serie di provvedimenti contro l’immigrazione per paura di infiltrazioni comuniste e di un nazionalismo che raggiunse il razzismo e xenofobia.
Crisi del '29 e New Deal: riassunto breve
CRISI DEL 29: RIASSUNTO
In politica interna il governo si manifestò con la repressione e un rigido controllo, venne stabilito il proibizionismo, che proibiva la vendita di alcolici; il proibizionismo ebbe una motivazione economica, cioè se gli operai abusavano di alcool rendevano meno al lavoro, ma non solo non ottenne gli effetti desiderati ma provocò un commercio illegale di alcolici che sfociò in una guerra tra mafia e forze dell’ordine.
Gli anni ’20 fra boom economico e cambiamenti sociali. La politica conservatrice venne seguita anche da Coolidge, e favorì la ripresa dell’economia americana e lo smaltimento dei prodotti in eccesso della fine della grande guerra, e alla cessata esportazione verso l’Europa. Così si avvertì il bisogno di ampliare il mercato estero. Ciò significa esportare verso l’Europa non escludendo i Paesi vinti, che erano privi di mezzi per una ripresa economica, affinché potessero pagare i debiti di guerra.
Crisi del '29 e le riforme del New Deal: riassunto
CRISI DEL 29 E NEW DEAL
Ebbe così origine il piano Dawes, che proponeva di far affluire soldi statunitensi verso la Germania per poter permettere la ripresa, Il denaro americano sollevò l’economia dei Paesi vinti che pagarono i debiti a Paesi vincitori che a loro volta saldarono i debito con gli USA. Si creò un giro d’affari che fra il ’25 e il ’26 determinò un boom economico.
La crisi del ‘29. Gli Stati Uniti convinti che il momento di prosperità non potesse finire, cominciarono una grossa produzione industriale e un giro di prestiti e speculazioni gigantesco. Il grosso volume di affari coinvolgeva anche i piccoli risparmiatori che affrontavano i rischi del gioco in borsa comprando azioni il cui valore saliva vertiginosamente.
Riassunto della crisi del '29 e il New Deal
CRISI DEL 1929: CAUSE E CONSEGUENZE
Però l’equilibrio tra domanda e offerta veniva intaccato dal protezionismo adottato anche da altri Paesi, si crearono così difficoltà poiché si restringeva la possibilità di acquisto da parte dei singoli mercati. Tutto ciò portò ad una crisi di sovrapproduzione. I cittadini americani non erano in grado di consumare i prodotti in eccesso che si accumulavano e non venivano venduti, i prezzi diminuivano e numerose fabbriche furono costrette a chiudere,
tutti vollero vendere le azioni, una corsa alle vendite fece scendere il valore dei titoli così il 24 ottobre 1929 (giovedì nero) la borsa di Wall Street crollò; seguì così la chiusura di molte fabbriche.