Tappe della Rivoluzione francese in sintesi

Sintesi delle principali tappe della Rivoluzione francese (5 pagine formato pdf)

Appunto di ceccodario

TAPPE RIVOLUZIONE FRANCESE

Rivoluzione francese
- 1 maggio 1789, convocati dal re gli Stati Generali (1165 deputati)
- 17 giugno 1789, il terzo stato si riunisce separatamente nell'Assemblea Nazionale
- 14 luglio 1789, il popolo minuto e la milizia del terzo stato assalgono la bastiglia
- 4 agosto 1789, abolizione del regime feudale e dei privilegi da parte dell'assemblea nazionale
- 26 agosto 1789, dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino
- 4 settembre 1791, approvata la costituzione della Francia: monarchia mantenuta come potere esecutivo
- 21 agosto 1792, la convenzione abolisce definitivamente la monarchia
- 21 gennaio 1793, Luigi XVI ghigliottinato
- 25 giugno 1793, nuova costituzione nazionale: inizia la repubblica “giacobina”
- 28 luglio 1794, Robespierre giustiziato: finisce il terrore
- 22 agosto 1795, nuova costituzione: diritti ristretti e potere esecutivo al direttorio

Tappe Rivoluzione francese: riassunto

FASI DELLA RIVOLUZIONE FRANCESE SINTESI

1.

Il problema della periodizzazione. Qual è stata la durata della Rivoluzione francese? Vi sono sempre state fra gli storici accese discussioni sulla periodizzazione della Rivoluzione. E' piuttosto concordato che il suo inizio si collochi nell'estate del 1789: tra il 17 giugno in cui viene costituita l'Assemblea Nazionale e il mese di agosto in cui vengono aboliti i privilegi e approvati i diritti dell'uomo.
Come hanno scritto giustamente Furet e Richet (La Rivoluzione francese, 1973), l'estate dell'ottantanove è “l'estate delle tre rivoluzioni”: la rivoluzione degli avvocati (la scissione del Terzo stato), la rivoluzione parigina (la presa della Bastiglia del 14 luglio) e la rivoluzione contadina (le rivolte nelle campagne francesi tra il 20 luglio e le prime settimane di agosto).

Rivoluzione francese: cronologia

RIVOLUZIONE FRANCESE RIASSUNTO

La datazione della fine del periodo rivoluzionario è invece oggetto di dibattito. Essa può differire molto a seconda delle diverse concezioni della Rivoluzione, le quali a loro volta possono divergere a causa dell'orientamento politico e valoriale dello studioso. Ad esempio per i liberali l'autentica esperienza rivoluzionaria si concluderebbe con l'inizio del terrore (estate '93); la storiografia marxista tende invece ad includere Robespierre (estate '94); un osservatore monarchico legittimista potrebbe piuttosto considerare rivoluzionaria anche l'intera età napoleonica (1815). Concordo con Furet (Critica della Rivoluzione francese, 1978) nel sottolineare la grande discontinuità tra la rivoluzione prima del 9 Termidoro (28 luglio 1794) e le esperienze politiche posteriori (il direttorio, il consolato e infine l'impero). Con la fine del Terrore, viene meno quella potente ideologia rivoluzionaria che teneva
insieme il potere politico, la sfera sociale e i costumi dei Francesi. Dopo la caduta di Robespierre, il governo non incarna più agli occhi dei cittadini la volontà generale del popolo, né esso riesce più a giustificare le proprie violente azioni nei termini di complotto o di minaccia alla nazione. 

Le tre fasi della Rivoluzione francese: schema