Totalitarismi del Novecento: riassunto

Note sulla nascita e sull'affermazione dei sistemi totalitari in Italia, Germania e Spagna nella prima metà del Novecento (9 pagine formato doc)

Appunto di gianfyu

TOTALITARISMI DEL NOVECENTO: RIASSUNTO

La situazione internazionale negli anni Venti e Trenta.

La grande crisi economica. Il crollo di Wall Street e la crisi economica. Dopo la crisi generale del 1921, i primi segni di ripresa giunsero dagli Stati Uniti, che erano l’unica potenza economica che già nel 1922 aveva aumentato la propria produttività grazie alla guerra. Infatti, le società statunitensi colsero l’occasione per investire in Europa, in modo da trarre grandi profitti dalla ricostruzione.
La dipendenza economica dei Paesi occidentali nei confronti degli Stati Uniti era notevole. In Francia, Inghilterra e Italia, la pressione americana per la riscossione produsse la conseguente richiesta di accelerare il pagamento dei danni da parte della Germania.
Negli USA grazie agli investimenti in Europa, la crescita della produzione fu inarrestabile.
A questa situazione di crescita si associava un atteggiamento isolazionista e protezionistico, per difendere il mercato interno.
Tuttavia, agli USA era stato affidato il compito della stabilizzazione monetaria internazionale. La guerra aveva prodotto nei principali paesi una straordinaria emissione di carta moneta per le spese belliche. A conflitto concluso si capì che il sistema del Gold standard, che ancorava le monete alle riserve auree disponibili nelle casse dello stato, non poteva più essere efficace, in quanto le banche centrali dei principali paesi europei avevano triplicato la quantità di banconote emesse. Questo portò quindi ad un processo svalutativo.

Le origini del totalitarismo, riassunto

TUTTE LE DITTATURE DEL '900

Nel 1922 era stato dato il definitivo addio al sistema Gold standard. Alla copertura in oro veniva affiancata quella in dollari o in sterline. Tale sistema venne denominato Gold Exchange Standard e consentì una relativa stabilizzazione delle fluttuazioni monetarie.
La fine degli anni Venti sembrò portare un certo ottimismo sui mercati internazionali. Tuttavia negli USA la ricchezza prodotta non si distribuì equamente: a fronte di enormi arricchimenti degli imprenditori, il tenore di vita della maggioranza degli statunitensi era peggiorato.
I consumi vennero alimentati da un forte ricorso al credito.
Nella seconda metà degli anni Venti un progressivo calo delle esportazioni verso l’Europa portò un forte decremento produttivo. Tuttavia si ebbe un’illimitata fiducia nei titoli azionari, tanto che le quotazioni delle azioni borsistiche registrarono un incremento esponenziale.
Per le azioni della Banca d’Inghilterra, intervenuta per difendere i propri interessi, fra il 24 e il 29 ottobre 1929 la borsa di Wall Street registrò un impressionante crollo dei titoli dei principali gruppi finanziari e industriali. Questo generò una crisi economica gigantesca, con conseguenze pesantissime a livello mondiale.

TOTALITARISMO, RIASSUNTO

Fallirono grandi aziende, ma anche le banche. Il presidente degli Stati Uniti sostenne che il sistema economico si sarebbe ristabilizzato in tempi brevi. In realtà, la crisi fu lunga e profonda e coinvolse ampi settori economici nazionali e internazionali. Fra il 1929 e il 1932, la crisi dilagò anche in Europa.
La crisi produsse ovunque conseguenze non solo economiche, ma anche psicologiche e politiche, accentuando la fragilità di alcuni sistemi politici. La recessione produsse ovunque politiche protezionistiche, per assicurare alle industrie nazionali un mercato interno protetto e regolato.